Quante forme di dipendenza conosci?
Esiste un’altra forma di dipendenza, slegata dalle ormai più conosciute droghe. Le nuove tecnologie hanno, negli ultimi decenni, sconvolto il nostro modo di vivere, di lavorare, di studiare, di pensare ma, nel contempo, si sono sviluppate anche delle vere e proprie patologie legate ad un uso preoccupante di Internet e dei suoi servizi: lo shopping compulsivo, il gioco d’azzardo, il trading on-line, le chat e le relazioni sentimentali nate sul web.
In molti casi il web può, non difformemente da ciò che accade in altre condotte morbose da dipendenza, arrivare a divenire il cardine della vita di una persona, tanto da oscurare totalmente la sua vita privata e relazionale, influenzando negativamente la sua resa lavorativa.
Il web, con il passare del tempo, è diventato sia un contenitore d’informazioni e materiale, nel quale ricercare, in un ambiente protetto da anonimato, stimoli ed emozioni forti, sia un luogo d’accesso a relazioni amichevoli, sentimentali o sessuali. Da questo punto di vista il web è una sorta di recipiente emotivo, un luogo neutro ideale per la proiezione di pulsioni e produzione di fantasie, come occasione per sperimentare nuovi comportamenti.
In realtà, molto spesso, non vi è ricerca di relazioni vere e proprie ma di relazioni opportunistiche con soggetti che, per le proprie caratteristiche di personalità, “calamitano e favoriscono la scarica di bisogni pulsionali poco elaborati. La durata interminabile dei collegamenti è, infatti, una caratteristica immancabile di questa dipendenza, mentre le altre attività e gli altri rapporti passano gradualmente in secondo piano, fin quasi a scomparire dal panorama quotidiano ed affettivo dell’Internet-dipendente. L’impossibilità a collegarsi, evento comune a chi naviga, è vissuto come un disagio, un senso di privazione e angoscia che può culminare in crisi d’astinenza.
Molti autori hanno sottolineato la somiglianza del web al mondo onirico: alcune persone, infatti, sono attratte dagli ambienti virtuali che, come i sogni, soddisfano il loro bisogno di evasione, incoraggiando modalità di pensiero inconsce, tipiche di quei processi legati al sogno.
Questi fruitori possono, in buona sostanza, utilizzare il cyberspazio per sperimentare identità diverse, traendo vantaggio da un contesto facilitante e, soprattutto, deresponsabilizzante.