Quando si prova a capire perché un impulso prende il sopravvento oppure perché una scelta apparentemente logica viene sabotata da un’inquietudine improvvisa, ci si accorge che la psiche non procede mai in modo lineare. Freud ha cercato di descrivere questa complessità attraverso tre forze interne: Es, Io e Super-Io; che non vivono come compartimenti separati, ma come correnti che scorrono insieme, si urtano e talvolta si sostengono, dando forma a decisioni, resistenze, entusiasmi e sentimenti di colpa. Non sono “parti” nel senso comune del termine, sono funzioni che emergono e scompaiono a seconda delle situazioni, e riconoscerle permette di comprendere molto più a fondo le ragioni, anche inconsce, dei nostri comportamenti.
Es, io e super-io: cosa determinano?
L’Es è quel livello primario e immediato in cui il desiderio non conosce attese né regole, è la zona della spinta, dell’energia grezza, dell’attrazione verso ciò che promette piacere e dell’allontanamento da ciò che reca dolore. Quando un impulso ci sorprende per la sua forza, quando un pensiero irrompe senza filtri, è l’Es a farsi sentire. In questa dimensione non esiste la prudenza del calcolo, non esiste il domani: ciò che gratifica oggi è ciò che conta. La sua voce non è ragionevole, ma intensa, e per questo lascia un’impronta potente nei momenti di conflitto interno.
L’Io nasce proprio per domare quel flusso, o meglio per trasformarlo in qualcosa che possa convivere con la realtà, ed è la funzione che osserva il mondo esterno, valuta i limiti, prevede gli effetti delle azioni e cerca di far coesistere ciò che desideriamo con ciò che è effettivamente possibile.
L’Io non è un arbitro neutrale, però: è sotto pressione costante, perché da un lato deve placare l’Es e dall’altro tenere conto delle richieste del Super-Io, che rappresenta la voce delle regole interiorizzate, delle aspettative, dei modelli morali. Per questa ragione la sua attività è faticosa: deve conciliare spinte opposte, ridurre l’ansia che nasce dallo scontro tra desiderio e dovere, difendersi quando le tensioni diventano troppo intense.
Il Super-Io, infatti, prende forma lentamente, attraverso l’educazione e l’esperienza, ed entra nella psiche come una sorta di vigile permanente. Non è soltanto la somma delle norme imparate da bambini: è il risultato di ciò che abbiamo percepito come giusto, accettabile, degno di approvazione. Si manifesta come senso di colpa quando si devia da questi standard, ma anche come orgoglio quando si riesce a rispettarli. In alcune persone è rigido e severo, in altre più comprensivo; in ognuno influenza profondamente la libertà percepita di agire.
Per capire quanto queste tre funzioni siano intrecciate basta osservare una situazione quotidiana: il desiderio di acquistare qualcosa che affascina ma che non rientra nelle possibilità economiche del momento. L’Es invoca la gratificazione immediata, racconta quanto ci farà sentire bene ottenere ciò che vogliamo; il Super-Io ricorda invece le responsabilità, i doveri, le possibili conseguenze moralmente sgradevoli; l’Io tenta di mediare, valuta i conti, cerca una soluzione di compromesso, oppure adotta un meccanismo di difesa, come la razionalizzazione, che permette di convincersi che quel gesto sia comunque sensato.
Leggi anche: Test del Bosco: le 5 informazioni più importanti che possiamo trarne
La decisione finale nasce dal dialogo continuo tra queste tre forze
Il modo in cui il Super-Io si forma ha un peso enorme sul benessere psicologico è una figura educativa molto severa può imprimere un codice interno rigido, generando adulti che vivono con un costante timore di sbagliare e che faticano ad accettare i propri desideri più spontanei. Al contrario, un Super-Io poco definito può lasciare spazio a comportamenti impulsivi, poco regolati, che mettono in difficoltà l’Io, costretto a inseguire le conseguenze degli atti compiuti senza sufficiente freno. Il benessere interno, dunque, non dipende dall’eliminazione dei conflitti, impossibile, ma dalla capacità di riconoscere come dialogano tra loro queste dimensioni.
L’Io deve assumersi il compito più complesso: mettere ordine, filtrare, aspettare, comprendere la realtà e inserire i desideri all’interno di ciò che il mondo permette o limita. Quando questo processo funziona, si parla di principio di realtà. Non è semplice autocontrollo, bensì un’attività costante di valutazione, che spesso resta invisibile ma che richiede energie considerevoli. L’Io, però, non ha soltanto strumenti razionali; utilizza anche i meccanismi di difesa per mantenere un equilibrio interno quando l’intensità del conflitto diventa troppo grande.
La sublimazione, ad esempio, consente di incanalare energie pulsionali in attività creative o socialmente utili; la repressione mette in ombra contenuti troppo dolorosi; la proiezione trasferisce all’esterno ciò che non si riesce a riconoscere in sé; la negazione sospende temporaneamente l’impatto emotivo di una verità scomoda.
Leggi anche: Super Io Rigido: quando la coscienza diventa prigione
Chi decide cosa devo fare?
Quando si osserva la psiche attraverso questa lente, la domanda “chi decide cosa devo fare?” in realtà non ha un’unica risposta. Non c’è un solo soggetto interno che prende le decisioni: c’è un insieme di forze che convivono, si contrastano, si influenzano reciprocamente e costruiscono, momento dopo momento, ciò che scegliamo. La responsabilità personale non sparisce, ma diventa più consapevole: si comprende che il proprio comportamento è il risultato di una negoziazione continua, spesso invisibile, tra impulsi, regole e adattamento alla realtà.
Es, Io e Super-Io sono strumenti che permettono di comprendere perché a volte ci sentiamo tirati in più direzioni, perché alcune scelte sembrano inevitabili e altre invece lasciano dietro di sé un’eco di disagio. Osservando questo gioco interno con uno sguardo più ampio, diventa possibile prendere decisioni meno dettate dall’urgenza o dalla paura e più coerenti con ciò che davvero vogliamo e possiamo sostenere. È un lavoro di conoscenza, prima ancora che di volontà, che apre la strada a un rapporto più equilibrato con se stessi e con i propri desideri.
Psico.it Psicologia, Psicoterapia e Benessere
