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Perché mangi ciò che mangi? Lo spiega la psicologia

Se hai delle preoccupazioni sul cibo e sul corpo, devi sapere che la scelta degli alimenti che generalmente consumi nella vita quotidiana può influire sulla tua salute, sulla felicità, sulla capacità di intrattenere relazioni con gli altri e sulla dipendenza verso determinati ingredienti.

Tutto questo può comportare la scelta di alcuni alimenti che potrebbero portarti a vivere una sorta di ciclo incontrollabile che, a lungo andare, può causare malattie gravi o scatenare delle condizioni che potrebbero incidere in maniera particolarmente negativa sulla tua salute fisica e psicologica.

Molti studiosi si sono espressi sulla natura della dipendenza da cibo, anche se sono davvero molti gli interrogativi che ancora oggi non hanno avuto risposta.

Per molti però, la chiave del problema consiste nel prendere in esame tutti quei procedimenti che possono portare la persona sviluppare una relazione poco salutare nei confronti del cibo.

Quali sono gli elementi di una cattiva alimentazione?

Tra gli elementi che possono comportare una cattiva alimentazione troviamo ad esempio l’alta presenza di zuccheri e grassi, che possono sviluppare dei comportamenti deviati e di tipo compulsivo.

Una dieta che prevede un altro livello di zuccheri e grassi infatti condurrà ad una situazione di sovrappeso e a dei difetti neurologici e comportamentali, che non faranno altro che testimoniare la presenza di questa dipendenza da cibo.

Secondo molti ricercatori alla base di tutto questo potrebbero esserci delle combinazioni genetiche e psicologiche,  che possono facilitare la comparsa della dipendenza andando ad incidere negativamente sulla scelta del cibo da prendere in considerazione.

In molti casi purtroppo, possono insorgere problemi più gravi, ovvero tutte quelle condizioni etichettate come disturbo alimentare, quali ad esempio l’anoressia nervosa o la bulimia che possono portare implicazioni molto gravi per quanto riguarda il mantenimento di una salute perfetta.

Essere consapevoli di quello che si introduce nel proprio organismo

Questa consapevolezza, nota a molti come “mindful eating”, prevede di non dover necessariamente seguire una dieta, ma adottare un pensiero consapevole che porti a scegliere con cura gli ingredienti che andranno a comporre i propri pasti. 

In moltissimi motivi ci si ritrova a mangiare quello che fa più comodo e a consumarlo in luoghi sbagliati, come ad esempio in camera da letto, alla scrivania dell’ufficio o peggio ancora in macchina.

In questo modo non solo si finisce con cibarsi di prodotti e alimenti spazzatura, ma si da origine ad un processo digestivo molto veloce che non appaga il proprio bisogno di cibo e viene recepito come un segnale nocivo per il nostro cervello.

In moltissime altre occasioni invece, non si mangia per bisogno ma solamente perché ci si annoia e si tende a porre fine a questa spiacevole situazione ingurgitando tutto ciò che si ha a disposizione.

In questo caso si parla di fame emotiva, poiché quanto questa condizione è scatenata da emozioni e segnali sbagliati che incidono in maniera negativa sul proprio ciclo vitale.

Come modificare questo comportamento sbagliato?

Per porre rimedio a questa situazione spiacevole bisogna innanzitutto rallentare il ritmo con cui si mangia, in quanto ci si sentirà appagati senza dover assimilare altri ingredienti che andrebbero ad incidere negativamente sul proprio fabbisogno calorico.

Bisogna poi scegliere di mangiare cibo sano e nutriente che non andrà assimilato esclusivamente tramite il gusto, ma dovrà essere percepito anche attraverso gli altri sensi, in quanto, solo in questo modo, si può mettere in atto una scelta consapevole.

About Silvia Faenza

Ciao sono Silvia Faenza, mi sono Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all'Università del Salento, nel 2014. Dal 2015 mi occupo della gestione dei contenuti per aziende e agenzie editoriali online, principalmente in qualità di ghostwriter, copywriter e web editor.

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