La gratitudine è un sentimento che si impara con il tempo ma, troppo spesso, i genitori si preoccupano che i loro figli non siano in grado di apprezzare realmente ciò che ricevono.
I bambini di oggi sanno apprezzare quello che hanno?
È appurato che i bambini di oggi hanno molto di più rispetto a quelli del passato, ed è proprio per questo motivo che i genitori pensano che non siano in grado di apprezzare queste risorse.
Il costo dei giocattoli è diminuito in maniera significativa e così sempre più famiglie possono permettersi questi oggetti che, fino a poco tempo fa, erano veri e propri lussi.
Questo però non è l’unico motivo per il quale i bambini di oggi sono più fortunati rispetto al passato.
I genitori hanno infatti l’esigenza di soddisfare ogni capriccio dei propri figli per limitare il disagio e far di tutto per accontentarli, spesso anche più del dovuto.
Tutto questo ha causato profondi cambiamenti nel corso delle generazioni, in quanto i più piccoli non sanno più aspettare ma pretendono di avere tutto e subito, mentre una volta le cose si desideravano maggiormente e a detta di molti ogni cosa si apprezzava di più.
Il ruolo della gratitudine
Sulla base di un sondaggio piuttosto recente, è emerso che la maggior parte dei genitori ha lo scopo di insegnare la gratitudine ai propri figli, ma non sempre sa come mettere in atto questo insegnamento. La gratitudine è sicuramente un sentimento positivo che nella vita può avere grande utilità, poiché può aiutare le diverse relazioni che si svilupperanno nel corso della vita.
Si tratta comunque di uno stimolo che non si può apprendere in maniera spontanea, ma che deve essere coltivato e proporzionato all’età dei bambini. Quando i genitori si impegnano in questa missione, i bambini sanno riconoscere lo sforzo e ricambiare così il sentimento della gratitudine.
Più sarà forte l’impegno dei primi e più i bambini riusciranno a sviluppare questa competenza. Ovviamente non esiste un singolo metodo per coltivare questa risorsa. Molti genitori cercando di indirizzare i figli verso questa condizione chiedendo loro di svolgere i vari incarichi con gentilezza e dicendo loro grazie ogni volta che ne nasce l’esigenza.
Alcuni invece preferiscono dedicare delle parole e delle preghiere di ringraziamento in particolari momenti della giornata, oppure affidare dei compiti e delle responsabilità ai più piccoli per farli sentire importanti.
Perché alcuni bambini non esprimono gratitudine?
Può capitare che, in alcuni casi, i bambini non mostrino gratitudine a prescindere dagli sforzi messi in atto dai genitori. Cosa bisogna fare in questi casi?
Questa situazione può manifestarsi per tre motivi differenti. In primo luogo i bimbi possono sentirsi autorizzati a fare ogni cosa e quindi i genitori devono comunicare con loro, facendo capire che non tutto deve essere dato per scontato.
Il secondo aspetto è molto più comune poiché riguarda la mancanza di stimoli in merito a questo sentimento. L’ultimo motivo è imputabile alla personalità di un bambino che magari, essendo troppo introverso, non è in grado di esternare i propri sentimenti, ma non è detto che dentro di sé non sia grato.
A questo punto diventa basilare insegnare ai più piccoli fin dalla tenera età come comportarsi per esternare la gratitudine. Per insegnare la gratitudine bisogna modellarla e se vogliamo che i nostri figli siano grati dobbiamo esserlo noi verso di loro.
Ricordiamoci quindi di dire sempre grazie, anche per le piccole cose, e spiegare i motivi per i quali siamo così contenti.