Home / Attualità / Malattie psicosomatiche sintomi: come riconoscerle?
malattie psicosomatiche

Malattie psicosomatiche sintomi: come riconoscerle?

I sintomi delle malattie psicosomatiche non sono sempre riconoscibili e spesso si pensa che si tratti solo di un malessere passeggero.

In alcuni casi ci si rende conto che si tratta di malattie psicosomatiche solo nel momento in cui nonostante il dolore non si riesce in alcun modo a trovare una problematica che deriva da un vero e proprio disturbo fisico.

Ed è così che si comprende che ci potrebbero essere delle componenti psicologiche ed emotive. In questa guida scopriamo quali sono le caratteristiche e i sintomi delle malattie psicosomatiche per poterle affrontare al meglio.

Il legame tra mente e corpo: alla base delle malattie psicosomatiche

La correlazione tra mente e corpo, alla base delle malattie psicosomatiche, è stata evidenziata molto più di recente rispetto a quanto si potrebbe pensare. Infatti, a lungo la medicina e gli scienziati hanno cercato di separare il corpo e la mente, quando in realtà sono molto più connessi l’uno all’altro di quanto si possa pensare.

Le emozioni, i pensieri, e di conseguenza le esperienze traumatiche e complesse da vivere, hanno un effetto tangibile non solo sulla nostra psiche ma anche sull’organismo.

Facciamo un esempio: spesso si ha mal di stomaco prima di un esame importante, quando si deve fare una nuova esperienza, quando si è molto preoccupati per qualcosa. Queste sono però solo piccole sensazioni che non perdurano.

A differenza di queste sensazioni le malattie psicosomatiche, invece, prevedono sintomi che perdurano a lungo e che possono arrivare ad influire negativamente con la vita di tutti i giorni.

Malattie psicosomatiche: definizione

Le malattie psicosomatiche indicano disturbi di tipo fisico che non hanno spiegazione a livello medico ma che derivano da fattori emotivi e psicologici.

Spesso proprio per l’assenza di una spiegazione a livello medico, in molti pensano che chi soffre di queste problematiche in realtà abbia una “malattia immaginaria”. Il dolore e i sintomi però sono reali, persistenti e affaticano chi soffre di queste malattie.

Ecco perché diventa difficile rintracciarle e comprendere quali siano le cause. E quando ciò avviene, il soggetto che ne soffre potrebbe provare anche un terribile senso di frustrazione nel non riuscire a rintracciare la causa effettiva del suo malessere.

Per riuscire a comprendere da dove derivano le malattie psicosomatiche, quindi, bisogna innanzi tutto isolare i sintomi e poi è necessario avere il supporto del proprio medico e di uno psicologo.

I sintomi: quando il corpo parla al posto nostro

Le malattie psicosomatiche possono coinvolgere praticamente qualsiasi parte del corpo. Però esistono alcuni sintomi che sono più comuni di altri, e che si possono ripresentare con una certa frequenza.

Tra i più ricorrenti ci sono:

  • Mal di testa ricorrenti o emicranie che non rispondono ai classici antidolorifici.
  • Disturbi gastrointestinali (colite, gastrite, acidità, intestino irritabile) senza cause apparenti.
  • Problemi alla pelle, come dermatiti, orticarie, psoriasi che peggiorano in periodi di tensione.
  • Dolori muscolari diffusi, soprattutto a collo, schiena e spalle.
  • Tachicardia, senso di oppressione al petto, fiato corto, spesso confusi con sintomi cardiaci.
  • Stanchezza cronica, spossatezza che non passa nemmeno dopo il riposo.
  • Disturbi del sonno, risvegli frequenti, insonnia legata a pensieri ripetitivi o ansia.

Questi sintomi non sono immaginari, ma diventano cronici o si acutizzano quando la mente è sotto pressione. È come se il corpo, non trovando altre vie, iniziasse a parlare al posto nostro.

I sintomi psicosomatici spesso arrivano in momenti in cui stiamo vivendo forti pressioni emotive, situazioni difficili, lutti, separazioni, cambiamenti di vita improvvisi. Altre volte è il frutto di un conflitto interiore mai espresso, di una rabbia trattenuta, di una paura che non vogliamo guardare in faccia.

Il corpo, in questi casi, diventa il contenitore di ciò che non possiamo (o non riusciamo) a dire. È come se “somatizzasse” l’emozione, trasformandola in un dolore, un disagio, un sintomo.

Ma questo, in fondo, è anche un’opportunità: il corpo ci sta chiedendo attenzione, ci sta indicando che c’è qualcosa che vuole essere ascoltato.

Come si riconoscono? Serve un approccio integrato

Il riconoscimento di una malattia psicosomatica non è semplice, perché spesso si arriva per esclusione. Prima di tutto, è fondamentale escludere cause organiche attraverso visite specialistiche ed esami clinici.

Ma se tutto risulta nella norma e il sintomo persiste, è il momento di cambiare prospettiva. È qui che entra in gioco la psicologia, la psicosomatica clinica, e un approccio più integrato alla salute.

Lavorare con uno psicoterapeuta, o con un professionista esperto in medicina psicosomatica, può aiutare a collegare i sintomi ai vissuti interiori, a dare un senso al dolore, a riportare equilibrio là dove il corpo ha cercato di compensare da solo.

About Silvia Faenza

Ciao sono Silvia Faenza, mi sono Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all'Università del Salento, nel 2014. Dal 2015 mi occupo della gestione dei contenuti per aziende e agenzie editoriali online, principalmente in qualità di ghostwriter, copywriter e web editor.

Vedi Anche

amore finito

Come andare avanti dopo una rottura?

La fine di una relazione significativa rappresenta uno degli eventi più dolorosi che possiamo sperimentare ...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *