Sei una persona che si autocommisera?
Autocommiserazione, hai mai sentito questo termine?
Sicuramente (primo o poi capita a tutti) ti sarà capitato di sentirti vittima delle contingenze, avendo l’impressione di avere l’intero mondo contro e la sensazione che tutto, ma proprio tutto, vada male.
Se proprio non riesci ad andare avanti e la condizione perdura da un bel po’ di tempo, molto probabilmente sei precipitato nella rete dell’auto-commiserazione.
Di cosa si tratta quando si parla di autocommiserazione?
L’autocommiserazione è quel sentimento che porta a provare pietà per se stessi.
Ma perché accade? Indipendentemente da ciò che rende una persona auto-compassionevole, è importante considerare il fatto che, in realtà, è una condizione fondamentalmente ingiusta nei confronti delle altre persone. L’auto-compassione, infatti, porta a non pensare più agli altri, ma a concentrarsi solo su se stessi. Insomma, si diventa egoisti, si pensa solo ai propri problemi, senza guardare cosa succede attorno e ci si lamenta di continuo.
Cosa accade alle persone che si autocommiserano?
La persona auto-compassionevole, in qualsiasi tipo di relazione, vedrà sempre se stessa come una vittima degli eventi, a prescindere da tutto, diventando egoista, non accettando le realtà ed i problemi altrui, e realizzando un’unica condizione, quella di essere allontanata… alimentando in questo modo la convinzione che tutto sia contro.
Ovviamente, nel considerare questo meccanismo psicologico, non si può prescindere dal riflettere sul concetto di “piacere”. Esistono persone alle quali – e non in senso figurato – “piace” lamentarsi per qualsiasi cosa: un’abitudine piuttosto negativa acquisita grazie agli incredibili benefici che si ottengono, primo fra tutti, ma non unico, l’attenzione.