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autocommiserazione significato in psicologia
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Autocommiserazione, sei una persona che si auto-commisera?

Se proprio non riesci ad andare avanti e la condizione perdura da un bel po’ di tempo, molto probabilmente sei precipitato nella rete dell’auto-commiserazione.

Cos’è la commiserazione

Il commiserarsi rappresenta un comportamento psicologico caratterizzato dall’autocompatimento eccessivo e dalla tendenza a concentrarsi in modo ossessivo sulle proprie difficoltà e sfortune. Questo atteggiamento si manifesta attraverso un continuo ripiegamento su se stessi e sui propri problemi, spesso accompagnato da un senso di vittimismo e dall’incapacità di vedere prospettive positive.

Dal punto di vista psicologico, il commiserarsi può essere interpretato come un meccanismo di difesa disfunzionale. La persona che si commisera tende a:

  • Enfatizzare eccessivamente le proprie disgrazie
  • Confrontarsi continuamente con gli altri, vedendosi sempre in posizione svantaggiata
  • Cercare conferme e compassione negli altri
  • Resistere ai tentativi di aiuto o ai consigli costruttivi
  • Mantenere un atteggiamento passivo di fronte alle difficoltà

Questo comportamento può diventare particolarmente problematico perché:

  1. Impedisce lo sviluppo di strategie di coping efficaci
  2. Mantiene la persona in uno stato di stagnazione emotiva
  3. Può portare all’isolamento sociale
  4. Alimenta pensieri negativi e depressivi
  5. Ostacola la crescita personale e il superamento delle difficoltà

Il superamento di questa tendenza richiede solitamente un lavoro di consapevolezza e la sviluppo di un atteggiamento più proattivo e resiliente verso le sfide della vita. La psicoterapia può essere un valido supporto per trasformare l’autocommiserazione in una più sana capacità di elaborare le difficoltà e cercare soluzioni costruttive.

Cos’è l’autocommiserazione in psicologia

L’autocommiserazione rappresenta uno stato emotivo e psicologico complesso, caratterizzato da un’eccessiva pietà verso se stessi e da una costante focalizzazione sulle proprie difficoltà, dolori o sfortune. Questo meccanismo di difesa disfunzionale può avere profonde implicazioni sul benessere psicologico dell’individuo, manifestandosi attraverso pattern cognitivi e comportamentali specifici.

Dal punto di vista psicologico, chi si trova in uno stato di autocommiserazione tende a vedersi come vittima delle circostanze, sviluppando pensieri ripetitivi sulle proprie disgrazie e mostrando una marcata difficoltà nel riconoscere gli aspetti positivi della propria vita. Questo atteggiamento si traduce spesso in comportamenti come l’isolamento sociale, la continua ricerca di conferme e compassione da parte degli altri, e una generale resistenza ai cambiamenti positivi, accompagnata da un atteggiamento passivo di fronte alle difficoltà.

L’impatto emotivo dell’autocommiserazione può essere significativo, manifestandosi attraverso stati depressivi, ansia, un profondo senso di impotenza e una persistente bassa autostima. Questi stati emotivi sono spesso accompagnati da un sottile risentimento verso gli altri, percepiti come più fortunati o privilegiati.

Le radici dell’autocommiserazione possono essere ricondotte a diverse cause, tra cui traumi passati non elaborati, modelli familiari disfunzionali, esperienze ripetute di fallimento o una generale mancanza di strumenti emotivi adeguati per affrontare le difficoltà della vita. In alcuni casi, può anche essere legata a disturbi dell’umore sottostanti che richiedono un’attenzione clinica specifica.

La problematicità dell’autocommiserazione risiede principalmente nella sua capacità di creare un ciclo negativo di pensieri e comportamenti che impedisce lo sviluppo della resilienza e ostacola la ricerca di soluzioni concrete ai problemi. Questo stato mentale può anche danneggiare significativamente le relazioni interpersonali e portare a forme di dipendenza affettiva.

Il superamento dell’autocommiserazione richiede un percorso di crescita personale che includa lo sviluppo di una maggiore consapevolezza dei propri pattern mentali, l’apprendimento di strategie più funzionali per affrontare le difficoltà e la costruzione di una più solida autostima. Questo processo può essere supportato da un percorso terapeutico che includa approcci come la terapia cognitivo-comportamentale, la mindfulness e tecniche di ristrutturazione cognitiva.

È fondamentale riconoscere che occasionali momenti di autocommiserazione sono parte naturale dell’esperienza umana. Il problema emerge quando questo stato diventa cronico, trasformandosi in un ostacolo significativo per il benessere psicologico e lo sviluppo personale dell’individuo. La chiave sta nel trovare un equilibrio tra il riconoscimento delle proprie difficoltà e la capacità di mantenere una prospettiva costruttiva e orientata alla crescita.

Di cosa si tratta quando si parla di autocommiserazione?

L’autocommiserazione è dunque quel sentimento che porta a provare pietà per se stessi.

Ma perché accade? Indipendentemente da ciò che rende una persona auto-compassionevole, è importante considerare il fatto che, in realtà, è una condizione fondamentalmente ingiusta nei confronti delle altre persone. L’auto-compassione, infatti, porta a non pensare più agli altri, ma a concentrarsi solo su se stessi. Insomma, si diventa egoisti, si pensa solo ai propri problemi, senza guardare cosa succede attorno e ci si lamenta di continuo.

Cosa accade alle persone che si autocommiserano?

La persona auto-compassionevole, in qualsiasi tipo di relazione, vedrà sempre se stessa come una vittima degli eventi, a prescindere da tutto, diventando egoista, non accettando le realtà ed i problemi altrui, e realizzando un’unica condizione, quella di essere allontanata… alimentando in questo modo la convinzione che tutto sia contro.

Ovviamente, nel considerare questo meccanismo psicologico, non si può prescindere dal riflettere sul concetto di “piacere”. Esistono persone alle quali – e non in senso figurato – “piace” lamentarsi per qualsiasi cosa: un’abitudine piuttosto negativa acquisita grazie agli incredibili benefici che si ottengono, primo fra tutti, ma non unico, l’attenzione.

About Francesco Russo

Mi chiamo Francesco Russo, nato a Benevento e residente a Roccabascerana (AV). Amo viaggiare, il trekking, healthy food e la cucina casareccia, strimpello il basso elettrico e nel weekend sono in pista come Marshall. Ho conseguito la Laurea Triennale in Ing. Civile e Ambientale. Ho iniziato ad interessarmi al mondo del Web Marketing e per trasformare questa passione in lavoro ho conseguito presso l'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli il Master in e-Commerce Management. Mi occupo dello sviluppo di e-Commerce, Siti vetrina, Social e Blog, secondo le necessità dei clienti, cerco di interpretare al meglio quella che oggi chiamiamo SEO. Sono una persona di buona volontà, ma non uno specialista Francesco

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