Secondo un recente sondaggio Gallup condotto a livello mondiale su oltre 147.000 persone residenti in 142 Paesi, quasi un quarto delle persone prova rabbia in modo regolare, con un numero rimasto invariato negli ultimi tre anni.
Non è però una sorpresa. La rabbia è una delle emozioni umane di base e come altre emozioni, è accompagnata da cambiamenti fisiologici e biologici nel corpo, tra cui l’aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna e l’aumento dei livelli di adrenalina e noradrenalina.
Peraltro, la rabbia può essere una cosa positiva quando motiva le persone a lavorare per un risultato positivo o le incoraggia a esprimere sentimenti negativi. Tuttavia, è evidente come una rabbia eccessiva possa danneggiare la salute fisica.
In particolare, gli psicologi caratterizzano le emozioni in due modi: se sono positive o negative e se sono legate a un’alta o bassa eccitazione. La rabbia è considerata un’emozione negativa che comporta un’elevata eccitazione. In genere fa sentire le persone pronte ad attaccare o combattere la causa della rabbia.
Ora, poiché la rabbia può avere conseguenze negative ed è ampiamente considerata un’emozione spiacevole, la maggior parte delle persone vuole trovare il modo di ridurre i sentimenti di rabbia. Una nuova meta-analisi ha combinato i dati di 154 studi, per un totale di oltre 10.000 partecipanti, per determinare le migliori tecniche e attività per ridurre la rabbia. Lo studio è stato pubblicato il mese scorso sulla rivista Clinical Psychology Review. Quali sono?
In primo luogo, rileviamo come i ricercatori abbiano scoperto che le attività che riducono l’eccitazione, come lo yoga e le tecniche di rilassamento, sono altresì molto efficaci nel ridurre i livelli di rabbia e aggressività nei partecipanti di ogni sesso, razza, età e cultura. Hanno funzionato ugualmente bene con studenti, criminali e persone con disabilità intellettiva.
Inoltre, queste tecniche sono risultate efficaci indipendentemente dal modo in cui sono state attuate, anche attraverso i media digitali, in sessioni di gruppo e individuali, sul campo o in laboratorio. Gli interventi erano ancora più efficaci quando includevano attività cognitive e di riduzione dell’eccitazione, come la meditazione.
D’altra parte, le attività che aumentavano l’eccitazione erano inefficaci o inconsistenti nel ridurre i livelli di rabbia e aggressività.
“Questi risultati non supportano l’idea che sfogare la rabbia o andare a correre siano attività efficaci per la gestione della rabbia“, scrivono gli autori. “Un approccio più efficace per gestire la rabbia è quello di ‘abbassare la temperatura’ o di calmarsi impegnandosi in attività che riducono l’eccitazione. Andare a correre può far bene al cuore, ma non alla gestione della rabbia”.