La paura di dormire nei bambini anche se è un fenomeno molto diffuso, spesso legato alla paura del buio, a volte non è solo una fase, né tantomeno un capriccio, soprattutto se questo problema persiste nel corso del tempo.
Infatti, bisogna guardare al problema valutando come questa condizione possa nascondere dei motivi più complessi, quando un bambino manifesta ansia legata al sonno, infatti, spesso non sta cercando solo attenzioni o solo un modo per dormire con i genitori.
Spesso sta manifestando un reale disagio che potrebbe avere delle conseguenze a lungo termine, soprattutto se il bambino non viene compreso e non riesce ad affrontare questa problematica in modo corretto.
Il sonno nei bambini: quando possono sorgere dei disturbi
Soprattutto per i bambini che hanno tra i due e i sette anni, il momento dell’ora in cui devono andare a dormire può essere vissuto come un qualcosa di spaventoso e di ignoto, oltre che un momento di separazione dai propri genitori, oltre che di buio.
Spesso per i bambini, dunque, il momento della notte viene vissuto come l’ingresso nelle ore in cui tutto diventa ignoto e per alcuni anche inquietanti, soprattutto quando sovvengono dei sogni o delle paure inconsce che possono spaventarli.
Ci sono molti bambini che hanno paura dei mostri sotto al letto, altri anche delle ombre che si possono creare sulle pareti, o che si spaventano al minimo rumore che sentono in casa e che di giorno in genere per loro passano inosservati, ma che di notte sembrano amplificarsi portandoli ad avere paura di dormire.
Secondo le stime, la paura di dormire nei bambini affligge ben il 50% di quelli che hanno tra i 2 e i 7 anni e che hanno anche paura del buio. Nella maggior parte dei casi, infatti, è proprio l’ansia legata al buio a tradursi in una difficoltà a dormire o mantenere il ciclo del sonno durante il corso della notte.
La paura di dormire e del buio: un meccanismo di difesa della specie
Alcuni studi evoluzionistici hanno spiegato che la paura del buio non è affatto un’irrazionalità infantile, ma un meccanismo di difesa tramandato dai nostri antenati.
Quando le minacce provenivano dai predatori notturni, l’allerta al calare del sole era un vantaggio per la sopravvivenza. Anche se oggi viviamo in case sicure, il cervello dei bambini, ancora in fase di sviluppo, fatica a distinguere tra un pericolo reale e uno immaginato. Ed è proprio per questo che razionalizzare con un bambino spesso non funziona.
Infatti, dire al bambino che la sua paura è infondata non lo aiuta affatto, perché il bambino vive appieno queste paure e per lui sono reali. Anche se sono scatenate dalla sua immaginazione spesso non basta razionalizzare dicendogli “non devi avere paura”.
Allora cosa bisogna fare? Semplicemente è possibile sfruttare il potere dell’immaginazione, dirgli che una piccola lucina accesa vicino al letto lo proteggerà dal buio della notte, spiegare come in una fiaba perché non deve avere paura della notte, e fornirgli degli strumenti semplici e simbolici che lo supportino man mano a non aver più paura del buio o di dormire potrebbe essere un approccio alternativo, ma che in realtà deriva dai recenti studi di psicologia evolutiva.
Quando la paura diventa un disturbo del sonno
Una cosa molto importante da fare è capire se si tratta di una fase di paura fisiologico, come la paura del buio, oppure se il bambino sta vivendo un disturbo del sonno. Le difficoltà che il bambino ha nell’addormentarsi, gli eventuali risvegli frequenti, potrebbero essere dovuti al pavor nocturnus che porta il bambino a soffrire di incubi e di sonnambulismo.
Se queste condizioni sono frequenti è necessario consultare il proprio pediatra, anche perché queste difficoltà nel dormire portano a influenzare negativamente anche il comportamento del bambino nelle ore diurne. Ad esempio, il bambino potrebbe diventare: ansioso, irritabile, avere difficoltà ad addormentarsi, sentirsi sempre triste.
Inoltre, bisogna considerare che la paura del buio o di dormire nei bambini se non affrontata potrebbe radicarsi e diventare persistente. I dati sottolineano come circa l’8% delle donne e il 3% degli uomini adulti che hanno sofferto di problemi a dormire da bambini, anche in età adulta hanno una fobia nei confronti del buio o problemi a dormire bene.
Costruire una buona routine del sonno per il bambino
Una routine serale efficace può aiutare il bambino a stare meglio e anche a soffrire meno di problematiche legate al sonno. Ecco perché è importante che ogni sera, alla stessa ora, si seguano azioni simili che segnalino al bambino che è arrivato il momento di dormire.
Questo aiuta a regolare l’orologio biologico e offre sicurezza. Alcune buone abitudini possono essere:
- Evitare attività stimolanti nel tardo pomeriggio.
- Limitare l’uso di schermi almeno un’ora prima di andare a letto.
- Offrire al bambino un momento di rilassamento condiviso (un bagno caldo, una coccola, un racconto).
- Lasciare che il bambino si addormenti nel suo letto, senza spostamenti o cambiamenti improvvisi.
- Non usare il sonno come punizione (“se non fai il bravo vai a letto subito”) né come minaccia.
In ogni caso, se si dovessero riscontrare ancora problemi nel bambino quando cerca di addormentarsi, è bene rivolgersi al proprio pediatra per capire come affrontare in modo corretto la situazione.