Chi non ha mai sentito parlare della sindrome di Münchhausen?
Sindrome di Münchhausen: Di che si tratta?
Per sindrome di Münchhausen s’intende un disturbo psichico per il quale le persone affette fingono una malattia o un trauma psicologico al fine di attirare l’attenzione. Il disturbo, anche conosciuto come sindrome da dipendenza dell’ospedale, rientra tra i cosiddetti “disturbi fittizi”, spesso non immediatamente individuabili, ma, nella maggior parte dei casi, scoperti solo dopo aver escluso una lunga serie di affezioni che potrebbero giustificare completamente il quadro sintomatologico riferito dal soggetto in questione. Di solito i soggetti con questo tipo di fastidio trascorrono la maggior parte del loro tempo a riflettere su come convincere gli operatori sanitari a prendere sul serio la propria sofferenza.
Il nome della sindrome deriva dal famigerato Barone di Münchhausen (Freiherr Karl Friedrich Hieronymus von Münchhausen, 1720-1797), un nobile di nazionalità tedesca, che era conosciuto per raccontare molte storie bizzarre, fantastiche ed alquanto inverosimili su se stesso. Rudolf Erich Raspe pubblicò queste storie nel romanzo “Le avventure del barone di Münchhausen”.
La sindrome di Munchhausen è legata alla più complessa sindrome di Münchhausen “per procura”. Cos’è? Il disturbo mentale affligge per lo più donne madri che arrecano un danno fisico al figlio/a per attirare l’attenzione su di sé. Il bambino, in particolare, è usato quindi per appagare un desiderio inconscio: secondo le teorie psicoanalitiche e psicodinamiche, il disturbo dipenderebbe dal desiderio del genitore di mettere in atto un dramma personale, così da rinforzare la relazione esistente con i medici o l’ambiente ospedaliero.