Forse ti sarà capitato di sentir parlare di educazione emotiva e magari di chiederti cosa possa essere questO termine, che sembra uscir fuori da un manuale di psicologia.
In realtà si tratta di condizione che spesso si verifica nella relazione con i figli, ovvero quella di nascondere certe emozioni negative per timore di poterli ferire.
Cos’è l’educazione emotiva?
L’educazione emotiva invece vuole proprio dire il contrario: da uno studio effettuato dall’università della California e di San Francisco, su un campione di bambini fra i 7 e gli 11 anni appartenenti a 109 famiglie, è emerso che quanto più si cercano di nascondere le emozioni negative ai propri figli, tanto maggiore è il disagio che questi provano.
E’ normale che un genitore cerchi di nascondere le emozioni di rabbia, di delusione, di frustrazione ai propri figli con l’intento di proteggerli, ma in realtà, in questo modo fa un atto di soppressione che non aiuta il bambino a confrontarsi con il mondo.
La soppressione inoltre è collegata alla scarsità di interazioni sociali e quindi ostacola la capacità del genitore di sostenere e regolare le emozioni dei bambini.
Cosa accade ad un bambino che non vive le emozioni negative?
In sintesi i bambini che non vivono le emozioni negative dei genitori, perchè costantemente protetti, non impareranno mai a gestirle.
Questo non significa che dobbiamo scaricare su di loro, tutta la tensione e lo stress dei nostri momenti difficili, ma solo abituarci a condividerli insieme, dosandoli in base all’età del bambino.
E’ importante affrontare insieme e gestire i momenti di tensione e di conflitto all’interno di una famiglia, dando libero sfogo anche alle emozioni negative, per far sì che il bambini si possa fortificare nei confronti della vita e capire, sin da piccolo, cosa significa affrontare e digerire qualche “no”!
Non abbiate timore di fargli del male: di sicuro, da adulto ve ne sarà grato!