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La meditazione rallenta l’invecchiamento della mente

Un team di ricercatori dell’Università del Wisconsin – Madison e della Harvard Medical School ha individuato alcune prove che suggeriscono che la meditazione quotidiana può rallentare l’invecchiamento del cervello.

In un articolo pubblicato sulla rivista Neurocase, infatti, il team di studio descrive le proprie ricerche effettuate su un monaco buddista che medita tutti i giorni, e ciò che è stato possibile apprendere da lui.

Nel dettaglio, i lavoro ha riguardato lo studio del cervello di Yongey Mingyur Rinpoche, un monaco buddista tibetano di 41 anni, che ha praticato la meditazione per quasi ogni giorno della sua vita. Nel corso della sua vita, Rinpoche ha dimostrato una capacità di meditazione superiore alla media, e si è poi laureato per insegnare la pratica ad altri adepti, molti anni fa.

Il team del Center for Healthy Minds dell’Università del Wisconsin – Madison si è dunque domandato se vivere una vita di questo tipo avrebbe potuto avere o meno un impatto sul cervello del monaco e, in caso affermativo, che tipo di impatto.

Per scoprirlo, i ricercatori hanno scansionato il cervello di Rinpoche tramite una macchina per la risonanza magnetica quattro volte negli ultimi 14 anni. Nello stesso periodo di tempo, i ricercatori hanno anche ottenuto scansioni del cervello MRI di un gruppo di controllo composto da altri 105 adulti dell’area locale che erano vicini, in età, a Rinpoche. I ricercatori hanno quindi sottoposto tutte le scansioni cerebrali a un sistema di Intelligenza Artificiale chiamato BrainAge, programmato per fare supposizioni educate sull’età di una persona guardando le scansioni cerebrali, grazie all’analisi della struttura della materia grigia nel cervello, che diminuisce di massa man mano che una persona invecchia.

Ebbene, il sistema BrainAge ha stimato l’età di Rinpoche a 33 anni; altri nel gruppo di controllo sono invece caduti in quella che il team ha descritto come la “tipica fascia di invecchiamento”. I ricercatori hanno interpretato questo risultato come prova dell’invecchiamento cerebrale di Rinpoche a un ritmo più lento rispetto al gruppo di controllo.

Non solo. I ricercatori hanno notato che il sistema BrainAge ha scoperto che alcune parti del cervello di Rinpoche erano invecchiate in modo simile al gruppo di controllo, suggerendo che le differenze di invecchiamento del cervello tra gli individui possano essere dovute a cambiamenti coordinati in tutta la materia grigia di una persona. Hanno anche notato di aver trovato prove che dimostravano che il cervello di Rinpoche era maturato prima del cervello degli altri, nel gruppo di controllo.

About Roberto Rossi

Mi chiamo Roberto Rais, Giornalista pubblicista, da diversi anni  specializzato in tematiche legate alla psicologia, alla motivazione e al wellness psico-fisico. Collaboro con alcuni magazine online di settore, prestando la mia consulenza editoriale anche ad agenzie di stampa e siti web"

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