Non tutti siamo uguali: gli adulti come i bambini hanno le loro caratteristiche particolari che li rendono speciali e diversi gli uni dagli altri.
Sono proprio le nostre sostanziali differenze a renderci unici, un diritto che spesso ci viene negato a causa dei paragoni.
Cosa significa fare paragoni
Paragonare un bambino ad un altro, è proprio una di quelle pratiche che nascono spesso nelle famiglie; si tende, anche inconsapevolmente a paragonare il figlio più grande con quello più piccolo o peggio con cugini o figli di amici e parenti.
Insomma, abbiamo la tendenza a fare paragoni e inconsciamente a cercare di modificare i tratti caratteristici e della personalità dei nostri figli.
Dalla pedagogia dovremmo aver imparato che i paragoni non solo sono sbagliati ma spesso anche causa di grandi insicurezze e paure che infondiamo nei bambini, con u assurdo confronto che tende a sminuire il loro vero valore.
Di contro, bisognerebbe avvicinarsi ai figli cercando di scoprire il loro talento nascosto e aiutandoli a portarlo in luce, senza giudicarli.
I giudizi uccidono l’autostima
Per un genitore è molto facile dire ad un bambino cosa è giusto e cosa è sbagliato, cosa fare o cosa non fare e giudicarlo per i suoi errori; ma spesso non ci rendiamo conto che i giudizi degli adulti sono una vera pugnalata per un bambino, fino ad uccidere la sua autostima.
E cosa dire dei confronti? Sono un elemento di forte disturbo per la crescita sana di un bambino che in questo modo si sente messo continuamente in discussione e si convince, col tempo di essere sbagliato.
La diversità è sinonimo di grande ricchezza: questo è il principio di base con cui dovremmo crescere ed educare i nostri figli.
I tratti caratteristici sia fisici che ella personalità di ognuno di noi, rappresentano il nostro patrimonio culturale e umano, che non dovrebbe mai essere messo in discussione, semmai valorizzato.