Perché ridere è così contagioso?
Un aspetto decisamente sottovalutato della psicologia umana è, sicuramente, quello relativo alla felicità. La mente, nei suoi aspetti patologici è stata scandagliata da cima a fondo, tralasciando, troppo spesso, l’indagine degli aspetti positivi, come quelli relativi al perché ci si sente appagati.
Uno dei primi e più visibili “sintomi” della felicità è il sorriso. Perché ridiamo? Ma soprattutto, perché ridere è così contagioso? La risata è contaminante perché esistono i neuroni chiamati “specchio”, quelli che riflettono le emozioni con le quali entriamo in contatto. Se sorridiamo ad un neonato, ad esempio, questi ricambia il nostro sorriso. Perché? Perché il nostro cervello è predisposto a favorire l’interazione, l’empatia, e dimostra una tendenza innata a mostrare e ricevere tutte le emozioni.
Sorridere è importante. Forse non tutti sanno che una bella risata riduce la presenza di colesterolo nel sangue, poiché equivale ad un vero è proprio esercizio fisico, favorisce la digestione, poiché aumenta le contrazioni dei muscoli addominali, contribuisce a placare la rabbia, riduce la possibilità di malattie, aumentando il ritmo cardiaco e liberando endorfine, i cosiddetti ormoni della felicità, diminuisce il glucosio nel sangue, libera dalle emozioni negative e, sopra ogni cosa, potenzia le relazioni sociali.
Ci si può esercitare a sorridere? Pare proprio di sì. La felicità è una questione di esercizio e costanza. Come? Predisponendosi ad essa, assumendo un atteggiamento mentale positivo e sorridendo prima di tutto a noi stessi. Insomma, parafrasando Oscar Wilde: “La vita è troppo importante per essere presa sul serio”.