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Doc da relazione: cos’è e come si manifesta?

Vivere una relazione sentimentale dovrebbe essere fonte di gioia, di crescita reciproca, magari anche di qualche fisiologica difficoltà. Ma ci sono situazioni in cui l’amore, invece di dare serenità, diventa un campo minato di pensieri ossessivi e paure.

È quello che accade nel DOC da relazione — una forma particolare di disturbo ossessivo-compulsivo che riguarda i sentimenti, i legami affettivi e tutto ciò che ruota attorno alla scelta del partner.

Non si tratta di semplici dubbi o ripensamenti, che sono parte naturale di qualunque rapporto profondo. Qui parliamo di qualcosa di diverso: un’ansia costante, che logora dall’interno e che, spesso, chi ne soffre non riesce nemmeno a spiegare a parole.

Di cosa parliamo quando parliamo di DOC da relazione

Il DOC da relazione (o Relationship OCD) si presenta sotto forma di pensieri ripetitivi e intrusivi, che riguardano il partner o la relazione stessa. La persona coinvolta si trova a interrogarsi continuamente:

“È davvero la persona giusta per me?”
“E se stessi sbagliando tutto?”
“Se non sono felice in ogni momento, vuol dire che non è vero amore?”

Questi pensieri non arrivano da una reale insoddisfazione o da un problema oggettivo nella coppia. Nascono, piuttosto, da un bisogno profondo di certezza assoluta — qualcosa che, in ambito affettivo, non può mai essere pienamente garantito.

La particolarità del DOC da relazione sta proprio qui: nell’impossibilità di trovare una risposta definitiva, e nella continua, estenuante ricerca di conferme che non riescono mai a placare l’ansia.

Come si manifesta nella vita quotidiana

I sintomi non sono sempre facili da riconoscere, soprattutto all’inizio. Spesso chi soffre di questo disturbo ha rapporti affettivi apparentemente normali, ma dentro di sé vive un malessere che cresce nel tempo.

Ecco alcune manifestazioni tipiche:

  • Pensieri ossessivi su difetti reali o presunti del partner (l’aspetto fisico, il tono di voce, il modo di comportarsi). Anche piccoli dettagli possono diventare oggetto di analisi continua e disturbante.
  • Paura di non provare abbastanza amore o di essere “emotivamente spenti”, anche in presenza di affetto sincero.
  • Confronti costanti con relazioni passate o con modelli ideali (film, social, altri partner), alla ricerca di qualcosa di “perfetto”.
  • Compulsioni mentali o comportamentali: chiedere rassicurazioni, leggere articoli, parlare con amici, rimuginare ore per trovare una risposta definitiva che non arriva mai.
  • Difficoltà sessuali dovute all’ansia o alla paura di non “sentire” abbastanza attrazione.
  • Tendenza a mettere alla prova i propri sentimenti con piccoli test (“se provo X, allora significa che non lo amo abbastanza”).

A volte, si arriva perfino a interrompere relazioni stabili e felici, pur di placare la tensione interiore. Ma spesso neanche la fine della relazione riesce a portare alcuna sensazione di sollievo.

Perché succede?

Come accade in molte forme di DOC, non esiste una causa unica. I fattori che possono predisporre allo sviluppo di un disturbo ossessivo legato alla relazione sono diversi. Alcuni hanno radici profonde, come l’insicurezza affettiva, esperienze di attaccamento problematico nell’infanzia, o una storia personale segnata da relazioni instabili o traumatiche.

Altri elementi sono più legati alla cultura in cui viviamo: l’idea, spesso veicolata da film e media, che l’amore debba essere sempre perfetto, totale, senza esitazioni o momenti di fatica. La realtà, naturalmente, è molto diversa. In ogni relazione autentica ci sono alti e bassi, momenti di entusiasmo e momenti di incertezza. Ma chi soffre di DOC da relazione fatica ad accettare questa normalità e interpreta ogni dubbio come il segnale di un errore irreparabile.

Quando il dubbio diventa ossessione

A volte avere qualche dubbio sulla relazione che si sta vivendo non è per forza sintomo di un DOC da relazione, specie quando si sta vivendo un cambiamento personale oppure si sta crescendo entrambi passando a una nuova fase della propria vita. Nel DOC da relazione però non ci sono dubbi, non si tratta di un passaggio semplicemente fisiologico ma di un senso di angoscia costante che non permette di vivere in modo sereno il proprio rapporto.

In questo caso c’è un’ossessione verso i dettagli e verso ogni gesto, frase, sensazione che viene trasmessa dal proprio partner. Così invece di sentirsi amati e rassicurati dalla persona che si ha al proprio fianco, ci si sente intrappolati e senza via di uscita, con una dinamica che genera una costante sofferenza, sia per chi vive questo disturbo sia per il partner che a causa di ciò viene messo sempre alla prova o rifiutato senza che se ne comprenda il motivo.

About Silvia Faenza

Ciao sono Silvia Faenza, mi sono Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all'Università del Salento, nel 2014. Dal 2015 mi occupo della gestione dei contenuti per aziende e agenzie editoriali online, principalmente in qualità di ghostwriter, copywriter e web editor.

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