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Disturbo depressivo maggiore: che cos’è e come si manifesta?

Il disturbo depressivo maggiore, come indicato anche all’interno del manuale di diagnostica, è una forma complessa di sofferenza psichica che non si può ridurre a semplice tristezza oppure a un momento di difficoltà. Chi soffre di questo disturbo sente uno sconvolgimento profondo che lo porta ad alterare il tono dell’umore, il comportamento, il pensiero, le funzioni cognitive e anche il proprio stato fisico. L’incidenza del disturbo depressivo maggiore aumenta costantemente e ad oggi risulta essere tra i problemi principali per la salute pubblica a livello globale.

Cos’è la depressione maggiore

Il disturbo depressivo maggiore prende anche il nome di depressione endogena o unipolare. Il quadro clinico in genere si configura con pazienti che sperimentano: abbassamento patologico e persistente dell’umore (per almeno due settimane di seguito) questo è accompagnato anche da perdita di piacere o di interesse per le attività giornaliere o per quelle che solitamente si trovavano interessanti e piacevoli.

Non è raro, dunque, che il soggetto si trovi immerso in uno stato di apatia, affaticamento cronico e con difficoltà a pensare con chiarezza. Questo stato emotivo non è reattivo agli eventi positivi esterni, anzi, persiste in modo costante e spesso ingiustificabile rispetto alle circostanze di vita. A tutto ciò si accompagnano spesso alterazioni del sonno, dell’appetito e della sessualità, fino a raggiungere una vera e propria disorganizzazione della quotidianità.

Incidenza del disturbo sulla popolazione

Secondo le ultime stime, a soffrire di depressione maggiore nel corso della vita sarebbe ben il 6% della popolazione mondiale con un picco di incidenza principalmente tra la tarda adolescenza e i 40 anni. Le donne, secondo le indagini risultano colpite in misura doppia rispetto agli uomini, probabilmente a causa di una combinazione di fattori biologici, ormonali e psicosociali. È interessante notare come, nei Paesi occidentali, la sintomatologia possa attenuarsi con l’avanzare dell’età, salvo poi aumentare nuovamente nella terza età, quando fattori come la solitudine, la malattia e la perdita di persone care si fanno più presenti.

I sintomi del disturbo depressivo maggiore

La depressione maggiore non si presenta mai allo stesso modo in tutte le persone, infatti, ogni individuo può manifestare questo disagio in modo differente, eppure esistono alcuni segnali che ricorrono con frequenza nei quadri clinici di questo disturbo.

Uno dei problemi più evidenti di chi soffre di depressione maggiore è quello dell’abbassamento costante del tono dell’umore, con una tristezza profonda che si estende alla maggior parte della giornata, quasi ogni giorno, e che non viene scalfita nemmeno da ciò che, in passato, riusciva a portare sollievo o piacere. Spesso, a questo si accompagna un marcato disinteresse per le attività quotidiane, anche quelle che un tempo rappresentavano una fonte di motivazione o soddisfazione.

Un’altra manifestazione comune è la sensazione persistente di stanchezza, che può presentarsi anche al risveglio, senza che ci sia stato un particolare sforzo fisico. Le energie sembrano prosciugate, rendendo difficili anche i gesti più semplici.

Dal punto di vista cognitivo, le persone con depressione maggiore riferiscono spesso difficoltà a concentrarsi, indecisione, rallentamento nei pensieri e problemi di memoria. A livello psicomotorio, il corpo può farsi più lento, oppure al contrario irrequieto, con agitazione che si esprime anche attraverso movimenti nervosi o continui cambiamenti di posizione.

Sono frequenti anche le alterazioni del sonno e dell’appetito, che possono ridursi drasticamente o, in altri casi, aumentare in modo significativo. Alcuni riferiscono di avere un sonno spezzato, leggero, con risvegli precoci, altri invece una tendenza a dormire molto più del solito.

Un altro aspetto rilevante riguarda la percezione di sé: spesso emergono vissuti di colpa, pensieri autosvalutanti, sentimenti di inadeguatezza. In alcuni casi, possono comparire pensieri ricorrenti legati alla morte, o vere e proprie ideazioni suicidarie.

Quando questi sintomi si protraggono per settimane e interferiscono con il lavoro, la vita affettiva o la quotidianità, il rischio di isolamento aumenta. La persona può trovarsi progressivamente esclusa dalla rete sociale, incapace di portare avanti attività che fino a poco tempo prima erano parte integrante della sua vita.

Le cause del disturbo depressivo maggiore

La depressione non ha un’unica origine, soprattutto quella “maggiore” riguarda una patologia multifattoriale, dove entrano in gioco diversi fattori, tra quelli che possono scatenare la patologia ci sono:

  • Eventi di vita come traumi, perdite, abusi, lutti, mobbing, malattie croniche o la rottura di legami affettivi.
  • Fattori genetici, anche se meno determinanti rispetto ad altri disturbi dell’umore: avere un familiare con depressione può aumentare il rischio, ma non lo determina in modo assoluto.
  • Fattori psicologici, come la tendenza all’autocritica, la bassa autostima, difficoltà di regolazione emotiva e di adattamento ai cambiamenti.
  • Eventi precoci di trascuratezza o maltrattamento, che possono predisporre la persona a uno sviluppo più fragile del Sé.

Quello che emerge dalla letteratura clinica è che il disturbo depressivo nasce da un’interazione dinamica tra la vulnerabilità individuale e l’ambiente, piuttosto che da un’unica causa scatenante.

Diagnosi clinica: come riconoscerla

La diagnosi di depressione maggiore, secondo il DSM-5, viene posta quando sono presenti almeno cinque dei sintomi sopra elencati, per un periodo di almeno due settimane consecutive, e quando questi causano un disagio clinicamente significativo o un deterioramento del funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti della vita. È necessario, dunque, che la valutazione sia condotta da uno psicologo o da uno psichiatra, con attenzione alla storia personale, al contesto di vita e all’eventuale presenza di altri disturbi psicologici.

About Silvia Faenza

Ciao sono Silvia Faenza, mi sono Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all'Università del Salento, nel 2014. Dal 2015 mi occupo della gestione dei contenuti per aziende e agenzie editoriali online, principalmente in qualità di ghostwriter, copywriter e web editor.

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