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5 domande da fare ai tuoi bambini oltre a “come è andata a scuola”

Chiedere al proprio bambino “Com’è andata a scuola” è una prassi che viene naturale a tutti i genitori, un modo per assicurarsi che stiano bene e che tutto proceda per il meglio. Ma spesso a questa domanda capita che i bambini rispondano semplicemente “bene”.

Allora come riuscire a creare una conversazione che sia più significativa e che permetta anche al bambino di esprimersi meglio? Lo vediamo nel dettaglio in questo articolo, illustrandoti alcune domande che puoi fare ai tuoi figli per incoraggiarli a condividere le esperienze giornaliere e riuscire anche ad aprire la strada a conversazioni più profonde.

Qual è stata la parte più bella della giornata?

Ponendo un focus su qualcosa di positivo si può incoraggiare il bambino a riflettere su dei momenti piacevoli. Spesso i bambini si concentrano sugli aspetti negativi di ciò che hanno vissuto. Chiedendo loro invece dei momenti positivi, li si aiuta a riconoscere come anche in una giornata difficile ci siano stati degli elementi positivi. La risposta potrebbe riguardare un’attività speciale, una lezione interessante, oppure una conversazione o del tempo passato con gli amici.

Ti sei sentito orgoglioso di te oggi?

Chiedere ai bambini di riconoscere di cosa sono stati orgogliosi li aiuta a sviluppare autostima. Che si tratti di aver portato a termine un compito complesso o dell’essere stato gentile con un compagno, chiedere ai bambini di riflettere sui loro successi quotidiani permette di accompagnarli verso la costruzione di una maggiore fiducia in sé stessi e rafforzare anche i comportamenti positivi.

Cosa avrebbe reso la tua giornata migliore?

Questa è una domanda che permette al bambino di esprimere in modo positivo eventuali frustrazioni o desideri senza che si concentri esclusivamente sugli aspetti negativi. Incoraggiarlo verso una riflessione proattiva permette di promuovere le sue capacità di problem-solving e di consapevolezza.

Qual è stata la cosa più interessante che hai imparato oggi a scuola?

Questa è una domanda che stimola la sua curiosità e che porta il bambino a condividere quello che ha catturato la sua attenzione. A differenza di “cosa hai studiato”, questa domanda non si concentra sul voto o sui risultati ottenuti a scuola, ma piuttosto su ciò sul quale ha posto interesse e la passione che il bambino ha messo nell’apprendimento.

Qual è un errore dal quale hai imparato oggi?

È importante aiutare i bambini a riconoscere anche gli errori che si fanno e fargli comprendere che questi non sono il sinonimo di un fallimento, ma sono un’opportunità di apprendimento. Parlare degli errori in modo positivo li aiuta a sviluppare una mentalità nell’ottica della crescita, dove ogni errore può essere un’occasione per migliorare.

Come creare un ambiente favorevole alla comunicazione con il proprio bambino?

Per riuscire a farsi che le domande funzionino è necessario creare un ambiente nel quale il bambino si sente al sicuro e a suo agio nel condividere le esperienze fatte. Per una comunicazione positiva e aperta è consigliabile:

  • mostrare interesse e ascoltare attivamente;
  • scegliere il momento migliore per innescare la conversazione, ad esempio quando il bambino è più rilassato;
  • non fare troppe domande insieme, basta anche una sola per riuscire a farlo parlare poi liberamente;
  • condividi anche tu le tue esperienze, mostrandogli che va bene parlare sia dei successi sia delle difficoltà;
  • evita di dare consigli immediati: quando ti sta raccontando qualcosa come una difficoltà, non cercare di risolvere subito il suo problema, ma chiedigli cosa pensa di fare o come vorrebbe affrontarla lui in prima persona.

Ricorda che queste domande non sono un modo per interrogare il bambino, ma sono una base per costruire nel tempo un rapporto di connessione e di fiducia con lui e far sì che la sua crescita possa avvenire anche in modo più sano e felice nel corso del tempo.

About Silvia Faenza

Ciao sono Silvia Faenza, mi sono Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all'Università del Salento, nel 2014. Dal 2015 mi occupo della gestione dei contenuti per aziende e agenzie editoriali online, principalmente in qualità di ghostwriter, copywriter e web editor.

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