Numerosi studi hanno dimostrato i benefici psicologici, fisiologici e sociali delle interazioni umane con gli animali, in particolare con i cani. Ma è ancora diffusa la convinzione che cani e gatti espongano a potenziali problemi di salute come le malattie allergiche e l’asma.
Gli animali pelosi, con i peli coperti di scaglie di pelle e saliva, possono agire come allergeni che scatenano attacchi di asma e difficoltà respiratorie.
I rischi effettivi per i bambini
Quando si aspetta un bambino o si vive con un bambino piccolo le preoccupazioni non finiscono mai. Tra queste, sicuramente c’è anche il timore di disturbi respiratori come ad esempio l’asma. Negli Stati Uniti l’asma rappresenta la terza causa di ricovero tra i 6 milioni di bambini che ne soffrono.
Ci sono una serie di fattori che possono predire l’asma, compresa la stessa genetica. Molti ricercatori concordano che anche i fattori ambientali, come il fumo di tabacco, o l’esposizione ad alcuni animali in casa siano fattori che contribuiscono all’insorgenza della condizione.
Il potere di cani e gatti
Sulla base di questo appare che la soluzione migliore sia quella di rimuovere l’animale da casa. Pur non essendo la più semplice o la più felice, può essere meglio per il bambino. Solo chi ha vissuto con un animale può sapere quanto faccia male il pensiero di sbarazzarsi del proprio amico peloso. Ma è davvero così necessario?
Queste soluzioni spicciole sono esattamente quelle che si trovano sui vari siti Internet fai-da-te. Ma sono anche inutilmente allarmiste. Certo, se un bambino soffre già di asma o allergie, un gatto o un cane potrebbe scatenarne i sintomi.
Ma numerose ricerche dimostrano che l’esposizione a cani e gatti per un individuo giovane può effettivamente prevenire l’insorgenza di asma e allergie.
Gli studi sull’asma nei bambini con cani e gatti
Di recente, un rapporto dell’Istituto nazionale per gli studi ambientali in Giappone ha pubblicato i risultati di un sondaggio su 4317 individui divisi tra proprietari di cani e/o gatti e individui senza animali.
Il sondaggio ha esaminato nello specifico gli effetti degli animali domestici in casa sulla probabilità che i bambini sviluppassero asma o allergie. I risultati sono stati sorprendenti. Il rischio che un bambino sviluppasse l’asma era effettivamente dimezzato se cresceva vivendo con un cane o un gatto.
Un altro studio recente condotto in Svezia nel Dipartimento di pediatria dell’Università di Goteborg ha coinvolto 2 gruppi separati di bambini. Uno di 1020 bambini di 7-8 anni, valutati per allergie e asma. E uno di 249 bambini monitorati dalla nascita fino a 8-9 anni di età sui sintomi allergici e asmatici in quel lasso di tempo.
Come per lo studio giapponese, è emerso che la convivenza con animali domestici, soprattutto nel primo anno di vita, ha ridotto le probabilità che si sviluppasse l’asma. E anche altre allergie ambientali.
Forse la scoperta più interessante è stata l’indicazione di un effetto “dose-dipendente”. Cioè, più cani e gatti erano esposti al bambino, minore era la probabilità che egli soffrisse di disturbi respiratori.
L’ipotesi igienica per il sistema immunitario
In entrambi gli studi citati, non si capisce con certezza il legame tra esposizione precoce agli animali e riduzione del rischio di asma e allergie. Probabilmente però riguarda la cosiddetta “ipotesi igienica”.
L’esposizione a batteri, polvere e sporco nelle prime fasi della vita è fondamentale per sviluppare un sistema immunitario sano. Deve essere messo alla prova fin dall’inizio per rafforzarsi.
Quindi esporsi a polvere, detriti e peli degli animali in casa può, alla fine, essere più salutare che vivere in un ambiente del tutto igienizzato e sterile.