Un team di psicologi della Emory University ha scoperto che il cervello umano utilizza tre diversi sistemi per percepire l’ambiente circostante: uno per riconoscere un luogo, un altro per navigare in quel luogo e un terzo per navigare da un luogo all’altro.
Ebbene, proprio per poterne sapere di più su questo meccanismo, il team di ricercatori ha progettato alcuni esperimenti che coinvolgono un virtual tour in una città simulata, applicando nel contempo, al proprio campione, una tecnica di risonanza magnetica funzionale che permettesse di ottenere nuove informazioni sui sistemi del cervello e sulla loro attività.
“Stiamo mappando le funzioni della corteccia cerebrale rispetto alla nostra capacità di riconoscere e girare il nostro mondo“, ha affermato Daniel Dilks, professore associato di psicologia all’Emory University e autore senior dello studio.
Gli esperimenti hanno dimostrato che l’area parahippocampale del cervello è coinvolta nel riconoscimento di un particolare tipo di luogo nella città virtuale, mentre il complesso retrospleniale del cervello è coinvolto nella mappatura mentale dei luoghi particolari della città.
Questi nuovi risultati fanno seguito al lavoro pubblicato l’anno scorso dagli stessi ricercatori, dimostrando che l’area occipitale del cervello è coinvolta nella navigazione verso uno specifico luogo.
“Stiamo dimostrando che ci sono sistemi specializzati nel cervello che giocano ruoli diversi coinvolti nel riconoscimento dei luoghi e nel movimento“, aggiunge il primo autore Andrew Persichetti. Per poter mappare tali ruoli, Persichetti ha sviluppato alcuni esperimenti basati su una città virtuale da lui creata, chiamata “Neuralville”, un semplice videogioco. “Una delle cose che preferisco dell’essere uno scienziato è riuscire a progettare esperimenti“, dice. “È divertente cercare di trovare un modo intelligente, ma semplice, per rispondere a una domanda complessa“.
Neuralville è composta da otto edifici, distribuiti su quattro isolati, o luoghi della città, che circondano un parco. Le categorie di edifici sono abbinate tra di loro, e comprendono due bar, due studi dentistici, due ferramenta e due palestre. Ogni isolato contiene due edifici, ma nessun isolato ne contiene due della stessa categoria. E, anche se possono essere abbinati per categorie, posizione o direzione, nessuno degli otto edifici condivide caratteristiche visive, come la forma, le dimensioni o la struttura.
Premesso ciò, i partecipanti allo studio sono stati fatti sedere dinanzi a un computer e hanno preso confidenza con la città “camminando” intorno ai quattro isolati, premendo i tasti freccia sulla tastiera. Sono stati poi ricondotti in luoghi casuali della stessa città e a loro sono stati affidati compiti come il camminare verso un determinato bar. Dopo circa 15 minuti di tale pratica, sono state mostrate loro le immagini di ogni edificio ed è stato domandato loro in che tipo di edificio e in quale isolato della città si trovassero.
Superata questa fase di studio, sono stati condotti degli esperimenti per comprendere in che modo il cervello funzionasse nel percepire l’ambiente e gli spostamenti all’interno dell’ambiente, traendone risultati di particolare rilievo, e utilizzabili per future applicazioni cliniche, come ad esempio il miglioramento dei metodi di riabilitazione cerebrale per coloro che hanno problemi legati al riconoscimento dell’ambiente. La ricerca può anche rivelarsi utile per migliorare i sistemi di visione artificiale, come quelli per le auto che si guidano da sole.