L’autismo è una malattia che da sempre ha fatto discutere, e dalle cui sfumature emergono nuovi dati raccolti dagli studi condotti negli ultimi tempi. Ovviamente si tratta di un disturbo molto delicato che non per tutti si manifesta nella stessa maniera, ed è proprio per questo che molto spesso risulta difficile da individuare e da diagnosticare.
Ma esiste un modo per limitare la possibilità che si manifestino delle psicosi all’interno di questa malattia davvero insidiosa e invalidante?
Le sfumature dell’autismo
L’autismo è una malattia che, come altri problemi psicologici come ad esempio la schizofrenia, presenta una storia che deve essere diagnosticata in modo tale che i sintomi possano essere alleviati.
Sebbene le diagnosi per le due malattie siano diverse, esse vengono definite come disturbi della personalità che si basano sulla percezione di elementi fantasiosi, che talvolta in questi soggetti arrivano ad avere una connotazione reale, creando quindi dei disagi e delle crisi vere e proprie.
Come ridurre le psicosi all’interno della sindrome dell’autismo
Secondo studi recenti e secondo quanto riportato da diversi giornali, è possibile intervenire sui rischi che deriverebbero dalla presenza di psicosi all’interno di questa malattia, soprattutto quando questa si manifesta durante l’adolescenza.
È stato fatto un esperimento dei ricercatori, che hanno chiesto a degli adolescenti, autistici e non, le loro impressioni su questo argomento.
È stato inoltre chiesto loro di descrivere in che modo potesse manifestarsi una malattia come l’autismo, e molti di loro hanno asserito dicendo che il segnale tipico della malattia sono le allucinazioni, che spesso non sono facili da essere descritte in quanto sono caratterizzate da soggetti e immagini completamente astratti.
Ovviamente le risposte cambiavano di soggetto in soggetto, ma anche gli individui affetti da problematiche sono riusciti a trovare appagamento dai quesiti loro posti.
La capacità di osservare il mondo in un modo diverso
Contrariamente alle aspettative non esiste un modo corretto di rispondere a questi quesiti, ma in entrambi i gruppi di adolescenti sono state date delle risposte che non potevano essere catalogate come giuste o sbagliate.
Come volevasi dimostrare comunque, le persone affette da problemi psicologici hanno avuto più difficoltà nel trovare un linguaggio per descrivere le proprie impressioni.
Come ridurre l’insorgenza della psicosi
È molto difficile trovare delle misure standard per poter attuare dei metodi per relazionarsi a queste patologie.
Gli studi che sono stati condotti sui soggetti colpiti da autismo o su quelli completamente sani, hanno dimostrato che esistono infiniti modi con i quali le persone riescono a concepire il mondo che le circonda, e quindi è altrettanto importante capire l’ insorgenza delle psicosi.
Esse però, possono essere ridotte se si decide di comprendere meglio il mondo di chi prova sulla propria pelle questo disagio.
Mettendosi nei panni degli altri è possibile capire il punto di vista di chi ci circonda, e quindi evitare di classificare una risposta come giusta o sbagliata.
La strada per questa battaglia è ancora lunga, ma una piccola luce comincia a intravedersi in fondo al tunnel, una luce di vera e propria speranza che potrebbe comportare un’ottima possibilità per gli autistici.