Cos’è la frustrazione?
Cosa si intende per essere o sentirsi frustrati? Il termine fa riferimento ad uno specifico stato psicologico derivante da un mancato o inibito bisogno, dovuto a cause esterne o interne. In pratica è la condizione psichica in cui ci si viene a trovare quando si è frenati o impediti nel soddisfacimento di un proprio bisogno o desiderio.
I fattori scatenanti possono essere ambientali, sociali o endogeni. Tra le cause ambientali è possibile annoverare tutti gli ostacoli dovuti all’ambiente fisico geografico, come ad esempio, l’assenza di ombra in una giornata particolarmente assolata, la lontananza di un luogo e la conseguente sua difficile frequentazione, il rumore, la scarsità di igiene, il freddo, la cattiva illuminazione di un ambiente di lavoro, etc.. Le cause sociali sono più difficili da accettare rispetto alle precedenti: sono i freni fissati dalle regole, quali l’interazione con i propri superiori in ambiente di lavoro, tra minoranze etniche o religiose e via dicendo. Esistono poi le cosiddette cause endogene che, in assoluto, sono le più faticose da accogliere. Queste ultime sono dovute al conflitto tra due differenti bisogni della persona: si pensi alla fase adolescenziale ed al conflitto tra la voglia di autonomia dell’individuo e la protezione familiare.
Ora, se le cause di frustrazione ambientale e sociale sono studiate da diverse discipline, quali, ad esempio, la sociologia, contrariamente, le cause endogene sono quelle indagate preminentemente dalla psicologia, poiché scaturenti dalla complessità interiore dell’individuo, per il quale il soddisfacimento di un bisogno passa, necessariamente, per una rinuncia.