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Il ruolo del cervello nel migliorare il sistema immunitario: ecco cosa dicono le recenti ricerche

Recenti studi condotti dai ricercatori dello Zuckerman Institute della Columbia University hanno rivelato che il cervello ha un sorprendente potere di regolazione sul sistema immunitario. Questa scoperta, frutto di esperimenti su topi, ha dimostrato che il cervello può rilevare l’infiammazione e modulare la risposta immunitaria, aumentandola o sopprimendola a seconda delle necessità. Questa ricerca apre nuove prospettive per trattare una serie di malattie caratterizzate da un sistema immunitario iperattivo o disregolato.

Il cervello e il sistema immunitario: una connessione profonda

La comunicazione tra cervello e corpo è un tema che ha affascinato i ricercatori per decenni. Fino a che punto il cervello controlla le risposte immunitarie del corpo? Questo interrogativo ha guidato il team dello Zuckerman Institute a esplorare il ruolo del cervello nella regolazione immunitaria. Studi precedenti avevano suggerito che il cervello e il corpo comunicano attraverso un percorso noto come asse corpo-cervello, ma non avevano esplorato completamente i meccanismi o l’entità del coinvolgimento del cervello nella gestione del sistema immunitario.

Lo studio e le tecniche utilizzate

Per studiare il ruolo del cervello nella regolazione immunitaria, gli scienziati si sono concentrati sul nucleo caudale del tratto solitario (cNST), una regione del tronco cerebrale fortemente coinvolta nel percorso di comunicazione corpo-cervello e principale bersaglio del nervo vago. Utilizzando un composto batterico chiamato lipopolisaccaride (LPS), noto per attivare il sistema immunitario innato, hanno potuto osservare come il cervello rispondeva a una sfida immunitaria.

I ricercatori hanno manipolato chimicamente l’attività del cNST, sopprimendo o attivando i neuroni in risposta alla sfida LPS. Questo ha permesso di identificare gruppi specifici di neuroni all’interno del cNST e del nervo vago coinvolti nel rilevamento e nel controllo dell’infiammazione.

I risultati della ricerca

I risultati hanno mostrato che il cervello, e in particolare il cNST, gioca un ruolo significativo nel modulare le risposte infiammatorie del corpo. Quando l’attività del cNST veniva soppressa, la risposta infiammatoria diventava fuori controllo: i livelli di molecole proinfiammatorie aumentavano drasticamente, mentre le molecole antiinfiammatorie diminuivano. Al contrario, attivando il cNST, la risposta infiammatoria si attenuava, con una diminuzione delle molecole proinfiammatorie e un aumento delle molecole antiinfiammatorie.

Questi risultati suggeriscono che il cNST agisce come un termostato per il sistema immunitario, aiutando a mantenere una risposta equilibrata all’infiammazione. “Abbiamo scoperto tutti questi modi in cui il corpo informa il cervello sullo stato attuale del corpo“, ha detto Mengtong Li, co-primo autore dello studio. “Volevamo capire fino a che punto sono andati avanti la conoscenza e il controllo del cervello sulla biologia del corpo.”

Implicazioni per la salute umana

Sebbene i risultati siano promettenti, è importante sottolineare che lo studio è stato condotto sui topi. Sebbene esistano somiglianze tra la biologia dei topi e quella umana, sono necessari ulteriori studi per confermare che gli stessi meccanismi operano negli esseri umani. Inoltre, lo studio si è concentrato principalmente sul sistema immunitario innato, che risponde rapidamente alle minacce ma non ha le capacità di memoria del sistema immunitario adattativo. Il modo in cui il cervello potrebbe influenzare l’immunità adattativa rimane una questione aperta.

Tuttavia, le implicazioni di questo studio sono di vasta portata. Se meccanismi simili venissero scoperti negli esseri umani, ciò potrebbe rivoluzionare il modo in cui trattiamo una varietà di malattie legate al sistema immunitario. Condizioni come l’artrite reumatoide, la sclerosi multipla e la malattia infiammatoria intestinale, che attualmente sono gestite ma non curate, potrebbero trarre beneficio da terapie mirate al controllo del cervello sull’infiammazione.

Questa scoperta potrebbe anche portare a nuovi trattamenti per le condizioni infiammatorie acute, come le gravi reazioni immunitarie osservate in alcune infezioni virali, incluso il COVID-19. La possibilità di modulare il sistema immunitario attraverso il cervello apre un nuovo regno di possibilità nel trattamento medico, offrendo speranza per una migliore gestione e forse anche per la cura delle malattie infiammatorie croniche e acute.

Questa nuova scoperta potrebbe fornire un’entusiasmante possibilità terapeutica per controllare l’infiammazione e l’immunità“, ha affermato Charles S. Zuker, autore senior dello studio e ricercatore principale presso lo Zuckerman Institute della Columbia.

Lo studio condotto dai ricercatori dello Zuckerman Institute rappresenta un importante passo avanti nella comprensione di come il cervello possa influenzare il sistema immunitario. Sebbene siano necessari ulteriori studi per confermare questi risultati negli esseri umani, le implicazioni di queste scoperte potrebbero rivoluzionare il trattamento di molte malattie legate al sistema immunitario. Continuare a esplorare il ruolo del cervello nella regolazione dell’immunità potrebbe aprire la strada a nuove terapie innovative e offrire speranza a milioni di persone affette da malattie infiammatorie.

About Silvia Faenza

Ciao sono Silvia Faenza, mi sono Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all'Università del Salento, nel 2014. Dal 2015 mi occupo della gestione dei contenuti per aziende e agenzie editoriali online, principalmente in qualità di ghostwriter, copywriter e web editor.

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