Studi recenti hanno dimostrato che gli studenti di medicina che si dedicano alla ricerca della bellezza possono migliorare le proprie potenzialità e sviluppare delle competenze in grado di renderli migliori di coloro che non si dedicano alla cura di questo aspetto.
Questa considerazione ha dimostrato che, ad un primo impatto, queste qualità in apparenza molto superficiali e non fondamentali per lo sviluppo di questa professione possano invece apportare molti benefici ai futuri dottori.
La ricerca della bellezza infatti, farebbe emergere tutti gli aspetti importanti che, nella maggior parte dei casi, vengono ignorati, in quanto attuare questi cambiamenti focalizza l’attenzione delle persone su degli atteggiamenti genuini grazie ai quali è possibile imparare a cogliere tutto ciò che il mondo ad offrirci.
Perché gli studenti di medicina dovrebbero dedicarsi alla ricerca della bellezza?
Dopo questa breve premessa, in molti si saranno chiesti perché proprio gli studenti di medicina sono quelli che dovrebbero dedicarsi maggiormente allo sviluppo di questa competenza.
La risposta è molto semplice.
La categoria di persone di cui stiamo parlando infatti, si trova ogni giorno alle prese con delle situazioni non solo molto difficili da gestire ma anche piuttosto brutte, poiché spesso morte e sofferenza sono delle condizioni comuni che ognuno di loro si trova a vivere senza possibilità di scelta.
Tutti questi comportamenti potrebbero comportare delle grandi turbe per la personalità dei dottori che, prima o poi, finirebbero per farsi coinvolgere e rischierebbero di portare a casa con loro i problemi che si verificano sul luogo di lavoro, facendoli propri in maniera errata.
In questo modo invece, tutte le situazioni negative, tra cui citiamo la solitudine, lo stress e la fatica potrebbero alleviarsi e far sì che alcuni di questi ostacoli vengano finalmente abbattuti.
L’esperimento sociale
Elaine Scarry, una famosa scrittrice, ha più volte focalizzato l’attenzione sui concetti per i quali la ricerca della bellezza potrebbe risultare un’ottima alternativa per allontanare e gestire i pensieri negativi, anche qualora questi si rivelassero essere particolarmente difficili da gestire e da affrontare.
L’autrice che, come abbiamo citato, prima è anche una ricercatrice e studiosa presso l’università di Harvard, ha deciso di sperimentare le sue opinioni sulla figlia di 9 anni, la quale, come tutti i bambini, ha degli amici che durante la fase della quarantena non ha potuto vedere come faceva prima.
La pandemia ha quindi causato un’alterazione nei rapporti e nelle relazioni extra personali ed è stato importante trovare dei validi rimedi per far sì che il lato sociale della figlia non venisse annullato dalla situazione sanitaria che, per tutti, è stata sicuramente invalidante.
Oltre a non vedere gli amici la bimba ha cominciato a vedere meno anche i nonni, e ciò ha fatto sì che la bambina si focalizzasse su altri aspetti della propria vita, come la musica e la cura delle proprie passioni.
Con il tempo la bambina ha imparato a gestire le diverse situazioni in maniera diversa, focalizzando tutti gli interessi sulla sua persona e non lasciandosi influenzare da ciò che gli altri dicono o ed esprimono, e questo è stato sicuramente uno dei pochi aspetti positivi che la pandemia ha portato.
La bambina infatti, è stata in grado di migliorare una situazione di estrema bruttezza che, in altri modi, non sarebbe stata in grado di gestire ma che grazie alle sue competenze è riuscita a trasformare in una fonte ricca di occasioni, grazie alla quale sviluppare dei lati del suo carattere che, in altre circostanze probabilmente, non sarebbero mai venuti a galla.
Finito il periodo della quarantena infatti, la vita è tornata ad essere quella di sempre, anche se la figlia dell’autrice ha mantenuto la sua facoltà di risoluzione dei problemi, dicendo più volte alla madre di aver capito che è lei la sola protagonista del suo mondo e che ogni scelta ed ogni decisione le permetterà di raggiungere tutto ciò che desidera, senza farsi influenzare dagli altri e senza cadere vittima di tutte le avversità che la vita ogni tanto ci presenta.
È proprio questa la vera bellezza di cui stiamo parlando in questo articolo, in quanto anche secondo la figlia di Elaine essa non è uguale per tutte, ma sta proprio negli occhi di chi la osserva.
Sta quindi a noi saperla cogliere e farne tesoro per migliorare la nostra vita e quella di chi ci vuole bene.