Durante la fase dell’adolescenza, una delle prime esperienze vissute dai ragazzi è quella dell’innamoramento che porta con se, un bagaglio di nuove emozioni e anche di delusioni.
Ma come si affronta la relazione amorosa a quest’età?
Amare durante l’adolescenza: una difficile prova da superare
Amare è una sensazione bellissima, in tutti i momenti della vita. Ma innamorarsi durante l’adolescenza è un qualcosa che non si dimentica più. Forse perché, a quest’età la differenza fra idealizzazione e realtà è così sottile, che spesso resta impercettibile dai giovani.
Il giovane adolescente innamorato, tende ad allontanarsi per la prima volta dal nucleo familiare per rifugiarsi i un mondo del tutto nuovo e sconosciuto, fatto di emozioni, sensazioni, gioia ma anche delusione.
Cosa sta accadendo? Nulla di grave. Si sta solo sperimentando la fase dell’amore adolescenziale, con tutti i suoi momenti belli e brutti.
Genitori e adolescenti: iniziamo a parlare di amore
Ma qual è il compito dei genitori in questa fase della vita dei loro figli? Cosa debbono fare, mamma e papà, per aiutare il loro figlio/a ad affrontare con serenità il primo amore? Ecco alcuni consigli utili.
- gettare le basi, per iniziare a parlare di sesso. E’ fondamentale in questa prima fase creare la cornice entro la quale poter affrontare certi argomenti con serenità e soprattutto fiducia.
- Riconoscere e rispettare il diritto degli adolescenti ad innamorarsi, senza subissarli di domande e proibizioni inutili e dannose.
- Intervenire attraverso il dialogo aperto per riportare l’adolescente “coi piedi per terra” qualora si ritenga che lo stesso stia tralasciando il proprio senso di responsabilità e i propri doveri (ad esempio la scuola).
- Aiutare il proprio figlio a sperimentare se stesso e ad affrontare i propri limiti, anche se questo significa farsi da parte nel momento in cui andranno incontro alla loro prima grande delusione.
Amore adolescenziale: ridefiniamo la relazione genitori-figli
L’amore per gli adolescenti è una grande conquista verso l’età adulta, ma allo stesso tempo rappresenta anche una prova per i genitori che devono imparare a sentirsi non più genitori di un bambino, ma di un ragazzino/a che sta crescendo.
In sintesi è un grande banco di prova che inevitabilmente va a ridifinire l’identità dei componenti del nucleo familiare.