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Perché trascorrere il tempo con i nostri cani ci fa bene

Molti italiani hanno dei cani che considerano parte integrante delle loro famiglie. In effetti, il possesso di animali domestici è aumentato durante la pandemia e non mostra segni significativi di rallentamento. In particolare, si dice che i cani siano un toccasana per l’umore: compagni che mostrano amore incondizionato, sono leali e affettuosi e offrono opportunità di esercizio e di gioco. Anche il settore medico si è interessato e sembra abbracciare l’idea che il tempo trascorso con un cane possa potenzialmente ridurre lo stress e migliorare l’umore. Senza dubbio questo è il motivo per cui i cani sono stati arruolati per svolgere ruoli terapeutici in ambienti ad alto stress, come scuole, strutture correzionali e strutture sanitarie.

Finora, gran parte della ricerca che cerca di esplorare gli effetti della presenza degli animali sugli esseri umani si è concentrata sulle caratteristiche generali. In altre parole, gli effetti esaminati rappresentavano i benefici complessivi sull’umore o sulle emozioni che derivano dal trascorrere del tempo con un animale domestico o un compagno canino, indipendentemente da ciò che le persone facevano esattamente durante quel tempo con l’animale. Ora, però, ci sono nuove ricerche che delineano i diversi tipi di attività che le persone svolgono con i cani, per vedere se certi tipi di tempo trascorsi sono migliori o hanno effetti diversi rispetto ad altri.

In questo recente studio, condotto da Yu, Woo, Han e Park e pubblicato su PLOS ONE, sono stati classificati otto diversi tipi di interazioni e 30 partecipanti adulti con un’età media di circa 28 anni hanno svolto tali attività con un cane ben addestrato. Gli otto tipi di attività erano: incontrare il cane, giocare con il cane, dare da mangiare al cane, massaggiare il cane, pulire il cane, fotografare il cane, abbracciare il cane e portare a spasso il cane. I partecipanti sono stati sottoposti a scansione EEG mentre erano impegnati in queste interazioni con il cane per tre minuti consecutivi, e poi è stato chiesto loro di valutare il loro umore dopo.

Ebbene, è emerso che mentre i partecipanti giocavano con il cane e lo portavano a spasso, le oscillazioni della banda alfa nel cervello aumentavano di intensità, il che suggerisce uno stato di rilassamento e di veglia dei partecipanti. Quando i partecipanti massaggiavano, toelettavano o giocavano con il cane, la forza delle oscillazioni in banda beta aumentava, il che era più indicativo di una maggiore concentrazione, anche se senza stress. Ciò suggerisce che, giocando con il cane, sia il rilassamento che la concentrazione sono aumentati. La valutazione dell’umore ha mostrato che i partecipanti hanno registrato livelli significativamente più bassi di stanchezza, depressione e stress dopo tutti i diversi tipi di interazione con il cane.

Dal momento che non solo la cultura popolare abbraccia il tempo trascorso con i cani come un potenziale ruolo nella lotta contro lo stress, l’ansia e la depressione in costante aumento, ma anche i campi della medicina, della psichiatria e della gerontologia prendono sul serio i cani per il loro potenziale ruolo nel benessere, è imperativo saperne di più sugli effetti emotivi e cognitivi che i cani possono avere e perché. La ricerca aiuta dunque ad avviare la conversazione su quali tipi di attività potrebbero essere maggiormente correlate a quali tipi di effetti cerebrali e potrebbe potenzialmente aiutare a indirizzare diversi tipi di interventi per le persone che soffrono di diversi tipi di problemi psicologici.

È importante notare, naturalmente, che questo studio era relativamente piccolo in termini di campionatura e che le persone che si sono offerte volontariamente per partecipare a uno studio che prevede di trascorrere del tempo con i cani potrebbero rappresentare un campione distorto, in quanto, se cercano di trascorrere del tempo con i cani più frequentemente o con maggiore entusiasmo rispetto alla media delle persone, potrebbero essere inclini a ricevere maggiori benefici dal tempo trascorso con i cani, il che potrebbe essere un potenziale fattore di confusione. Forse ulteriori ricerche potranno chiarire se questi effetti sono ancora validi in una popolazione più generale e diversificata, che includa persone con diversi livelli di esperienza con gli animali e diversi livelli di gradimento dei cani. Ciononostante, questo studio fornisce un segnale positivo che dimostra come la convinzione diffusa dei potenziali effetti psicologici positivi dei nostri compagni canini possa essere effettivamente supportata dai dati.

About Roberto Rossi

Mi chiamo Roberto Rais, Giornalista pubblicista, da diversi anni  specializzato in tematiche legate alla psicologia, alla motivazione e al wellness psico-fisico. Collaboro con alcuni magazine online di settore, prestando la mia consulenza editoriale anche ad agenzie di stampa e siti web"

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