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Possiamo insegnare il nostro cervello a evitare le distrazioni

A chi è mai capitato di cercare le chiavi o il telefono per poi essere distratti da un oggetto dai colori vivaci che cattura la propria attenzione nelle vicinanze?

Probabilmente, un po’ a tutti. Didatticamente, questo tipo di “cattura” dell’attenzione da parte di oggetti che si distinguono dall’ambiente circostante è noto come “pop-out” ed è spesso un fenomeno funzionale. Si pensi, ad esempio, quando vogliamo che le persone prestino attenzione ai cartelli stradali rossi, piuttosto che di altri colori.

Tuttavia, è altresì noto che a volte questo sistema può distrarci dai nostri obiettivi, ad esempio quando un raccoglitore dai colori vivaci ci impedisce di trovare le chiavi su una scrivania ingombra. Non sarebbe bello se il pop-out per gli elementi di distrazione potesse essere in qualche modo bloccato o soppresso per evitare distrazioni e aiutarci a trovare più velocemente ciò che stiamo cercando?

Il cervello può evitare le distrazioni?

Ebbene, una nuova ricerca del gruppo Vision and Cognition del Netherlands Institute for Neuroscience, pubblicata su PNAS, dimostra che questo è possibile. Dopo un’adeguata formazione, infatti, il cervello visivo può essere in grado di sopprimere le risposte neuronali ai “distrattori pop-out”, che di solito sono potenziate rispetto alle risposte ad altri elementi non distraenti.

I ricercatori hanno quindi addestrato le scimmie a giocare a un videogioco in cui cercavano una forma unica tra più oggetti, mentre un oggetto di colore unico cercava di distrarle. Non appena le scimmie trovavano la forma unica, facevano un movimento oculare verso di essa per indicare la loro scelta. Dopo un certo addestramento, le scimmie sono diventate molto brave in questo gioco e non hanno quasi mai fatto movimenti oculari verso l’elemento distrattore.

Gli studiosi ricostruiscono dunque come i neuroni dell’area V4 della corteccia visiva, un’area cerebrale che elabora le informazioni visive relativamente presto dopo che sono state catturate dagli occhi, hanno mostrato risposte costantemente aumentate agli stimoli di destinazione della forma. Le risposte agli stimoli colorati distraenti, invece, sono state potenziate solo per un breve periodo, per poi essere rapidamente soppresse.

Sembra che il cervello rilevi prima brevemente la presenza dello stimolo distrattivo e poi lo sopprima rapidamente per evitare che interferisca con la ricerca del target di forma. Tecnicamente, il segnale pop-out del colore che potrebbe causare distrazione viene quindi essenzialmente invertito in una sorta di pop-out negativo, o “pop-in”, per evitare la distrazione.

In tal merito, il ricercatore Chris Klink ha affermato che “scegliere a cosa prestare attenzione è molto importante per la percezione visiva e per il comportamento in generale. Anche se il cervello ha una potenza di elaborazione impressionante, non può gestire tutte le informazioni disponibili contemporaneamente. L’attenzione deve trovare un equilibrio tra i nostri obiettivi generati internamente e ciò che appare importante nell’ambiente. Gestire la distrazione in modo efficiente è un aspetto cruciale di questo processo, che ora comprendiamo un po’ meglio”.

About Roberto Rossi

Mi chiamo Roberto Rais, Giornalista pubblicista, da diversi anni  specializzato in tematiche legate alla psicologia, alla motivazione e al wellness psico-fisico. Collaboro con alcuni magazine online di settore, prestando la mia consulenza editoriale anche ad agenzie di stampa e siti web"

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