Quali sono gli effetti metereologici sulla psiche?
Era il 1987 quando nelle edicole usciva “Gli Uccisori”, albo n. 5 dell’allora semi sconosciuta serie bonelliana, oggi cult, Dylan Dog. La trama, condensata in 98 pagine in bianco e nero a fumetti, era semplice: una serie di uccisioni efferate, compiute da londinesi apparentemente “normali” a causa di un’ondata di caldo anomalo. Fortunatamente, il caldo intenso non ha effetti del genere sulle persone, ma in alcuni casi può innescare meccanismi psicologici “particolari”.
Alcuni studi hanno dimostrato come il tempo atmosferico influisce sull’umore, sul modo di pensare e, soprattutto, sulla “voglia di fare”. Diverse ricerche hanno evidenziato come l’attività cerebrale si modifichi in funzione del tempo meteorologico: durante i giorni di pioggia, ad esempio, ci si concentra molto di più, svolgendo i compiti in modo più rapido; contrariamente, durante un11a bella giornata, si tende a fantasticare circa le attività piacevoli che si potrebbero svolgere, magari all’aria aperta, con effetti decisamente negativi sulla concentrazione.
Perché? Perché il cervello si impigrisce a causa delle alte temperature, utilizzando delle vere e proprie “scorciatoie” di pensiero a scapito della capacità d’analisi. Anche le emozioni sono coinvolte nel processo: si è più felici mentre si avvicina l’estate e le giornate si allungano, e più tristi quando il tempo diviene rigido e le giornate si accorciano. Insomma, anche se gli studi sull’argomento non sono ancora giunti ad una soluzione definitiva, pare proprio che il cervello umano funzioni meglio in determinate condizioni atmosferiche non particolarmente estreme e non tendenti al caldo.