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Uno studio dimostra: i pessimisti muoiono prima degli ottimisti

Secondo uno studio che è stato pubblicato sulla rivista Natura dal team della QIMR Berghofer Medical Research dell’Istituto di Brisbane in Australia: i pessimisti hanno più possibilità di morire prima degli altri.

La ricerca si basa sulla esamina di 3 mila questionari con partecipanti di età al di sopra dei 50 anni. Il questionario faceva riferimento ad una ricerca iniziata anni prima e più articolata che si basava sulla salute degli australiani nel biennio tra il 1993 e il 1995, con delle informazioni follow up disponibili alla fino al 2009.

Ai partecipanti che hanno effettuato il questionario è stato assegnato un punteggio su una scala di pessimismo, ottimismo che si basa su quanto erano in accordo o disaccordo su quanto richiesto dal questionario. Rivelando così se erano: depressi, disperati oppure affetti da scarsa autostima.

Ma perché i pessimisti rischiano di morire prima?

La ricerca che ha esaminato oltre 3 mila soggetti, ha riscontrato la possibilità di contrarre più facilmente delle patologie a livello cardiovascolare per i pessimisti. I pessimisti dunque andrebbero più facilmente incontro a delle malattie cardiache. Non è chiaro il perché di quest’effetto sulla salute del cuore.

Ma secondo l’autore della ricerca potrebbe essere causato dal fatto che le persone con un atteggiamento pessimista tendono a prendersi sempre meno cura di sé stessi e della loro salute. Secondo l’autore John Whitfield, biochimico australiano: si può pensare che le persone pessimiste non si prendano cura di loro e della salute, pensano che non ha senso seguire i consigli degli esperti come una buona dieta o dell’esercizio fisico. Vi sono delle indicazioni dunque di come degli atteggiamenti pessimisti e ottimisti abbiamo degli effetti sulla biochimica del sangue e del cervello.

Gli ottimisti invece, vivono nella media

Gli ottimisti invece, secondo lo studio, vivono nella media. Un dato inaspettato che emerge da questa ricerca è che gli ottimisti anche se positivi non vivono al di sopra della media, ma rispettano la media di vita nazionale. Nella ricerca non sono emerse delle differenze significative nel campo del pessimismo od ottimismo tra le donne e gli uomini. Sia le donne sia gli uomini hanno stati d’animo che con l’età si acuiscono, portando dunque a “peggiorare” il proprio ottimismo o pessimismo, senza una mezza misura.

About Silvia Faenza

Ciao sono Silvia Faenza, mi sono Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all'Università del Salento, nel 2014. Dal 2015 mi occupo della gestione dei contenuti per aziende e agenzie editoriali online, principalmente in qualità di ghostwriter, copywriter e web editor.

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