L’uomo è un animale – Cosa ci differenzia dagli altri animali?
Siamo davvero diversi dagli animali? La risposta è solo apparentemente scontata, in realtà, le cose sono ben più complesse di come appaiono.
Innanzi tutto, si dovrebbe accertare la nostra totale dissociazione dal mondo animale, al fine di non rischiare di dover riformulare il quesito in modo differente: “Cosa ci differenzia dagli altri animali”?
Qualche anno fa, una ricerca apparsa su Research Eu, la rivista dell’Unione Europea (AAVV, Humanity Animality, Research Eu, Nov 2008, Apr 14, 2009) tentò di dare alcune risposte in merito.
Didier Buysse, uno degli autori che ha partecipato alla raccolta di articoli scientifici presenti, ha affrontato la questione del “gap percepito fra le varie specie”, per giungere a riconoscere una “inquietante prossimità fra umani e animali, dotati anch’essi di intelligenza e cultura”.
Mikhail Stein, se da un lato ha illustrato come la sequenza dei geni umani e degli scimpanzé e la consequenziale possibilità di comparare i due DNA “ci porti a un passo dalla comprensione dei fondamenti genetici della divergenza delle linee, dotandoci inoltre di nuovi strumenti per la ricerca delle chiavi del formidabile sviluppo delle capacità cognitive umane rispetto agli altri animali”, dall’altro ha argomentato su quanto sia fragile la cosiddetta “barriera fra le specie”, alla luce dei più recenti casi di trasmissione dagli animali all’uomo di nuove forme del morbo di Creutzfeldt-Jakob, ricordando che “più del 60% dei microbi responsabili di malattie infettive nell’uomo potrebbero avere origine animale”.
Patrick Philipon, ancora, ha evidenziato come l’approccio cognitivista abbia ormai da tempo messo in dubbio l’idea che “intelligenza e astrazione” siano caratteristiche esclusive degli esseri umani.
Yves Sciama ha illustrato, invece, come, “allo stesso modo di quella umana, la cultura animale si fondi sulle relazioni fra i membri della specie, per attrarre un compagno, riprodursi, fornire protezione, cercare cibo, ecc.” Come quelle umane, anche le relazioni fra gli animali sarebbero caratterizzate da una ambivalenza di fondo, in bilico fra la cooperazione e la rivalità.
In ogni caso, per concludere, si potrebbe più semplicemente citare George Bernard Shaw, il quale ha asserito: “Gli uomini sono gli unici animali di cui ho veramente paura”.
il prossimo articolo è un tema molto delicato, la sofferenza È possibile alleviare “naturalmente” la sofferenza?