In caso di morte improvvisa con epilessia, le persone smettono di respirare senza motivo apparente. Ora, un gruppo di neuroscienziati della UConn ha individuato un indizio sul perché, riportandolo sull’ultimo numero della rivista eLife.
In particolare, afferma Dan Mulkey, un neuroscienziato del dipartimento di fisiologia e neurobiologia di UConn, “le persone con epilessia hanno un alto tasso di mortalità, ma è un fattore misterioso”. Più di una persona su 1.000 affetta da epilessia muore ogni anno per quella che viene chiamata “morte improvvisa e inaspettata nell’epilessia”. La spiegazione data di solito è che il paziente ha avuto un attacco tale da determinare il decesso. Tuttavia, gli attacchi avvengono nella corteccia, la parte superiore del cervello, e i processi vitali come la respirazione sono interamente controllati da altre parti, come il tronco cerebrale, la parte inferiore del cervello che si collega al midollo spinale. Le due parti del cervello sono abbastanza distanti l’una dall’altra.
Molti neurologi sostengono che una crisi particolarmente intensa possa trasmettersi attraverso il cervello dalla corteccia al tronco cerebrale per determinare il malfunzionamento del battito cardiaco. Tuttavia, è anche vero che spesso questi pazienti muoiono senza avere un attacco evidente, e che i pazienti epilettici possono avere problemi respiratori in assenza di attacchi.
Invece, Mulkey ed i suoi colleghi, si domandavano se vi fosse una base genetica per queste condizioni, e che forse la stessa mutazione genetica che causa le convulsioni disturba anche le cellule del tronco cerebrale che controllano la respirazione.
Effettivamente, anche se non sono arrivati a una spiegazione precisa, i ricercatori hanno notato un anomalo comportamento delle cellule inibitorie, decisamente meno attive di quanto avrebbero dovuto essere, tanto da condurre i neuroni “eccitatori” a muoversi più selvaggiamente. Certo è che questo avrebbe dovuto condurre a un aumento della respirazione, e non al suo arresto.
Tuttavia, è quanto sufficiente per poter comprendere che c’è sicuramente qualcosa di sbagliato nel circuito respiratorio nel tronco cerebrale…