Le malattie croniche sono una realtà che influisce sul benessere emotivo, fisico e finanziario di molte persone. Affrontare una malattia cronica è difficile, e può essere ancora peggio per chi soffre anche di ansia.
L’ansia è uno stato emotivo negativo orientato al futuro derivante dalla percezione di una minaccia, caratterizzato da una percepita incapacità di prevedere, controllare o ottenere i risultati desiderati nelle situazioni imminenti.
I sintomi sono apprensione eccessiva, irrequietezza, affaticamento facile, tensione muscolare, ipereccitazione e difficoltà a addormentarsi o a mantenere il sonno. Può avere un impatto sul funzionamento sociale o lavorativo, diventando un vero disturbo mentale se supera certi limiti.
L’importanza della diagnosi
Le preoccupazioni, emozioni o sensazioni fisiche che le persone provano sono spesso basate sulla realtà dei loro sintomi. Ad esempio, se un paziente ha recentemente avuto un infarto, potrebbe presumere che la costrizione toracica che spesso le persone con disturbo d’ansia provano sia un problema cardiaco. Inoltre, pensieri ansiosi come la paura di morire rappresentano una possibilità concreta.
Data la complessa relazione tra ansia e malattie croniche, per chi teme di provare un’ansia eccessiva esistono dei sondaggi di screening online. Se il punteggio fosse elevato, sarebbe importante condurre un colloquio diagnostico con uno specialista in salute mentale e malattie croniche.
Esistono diverse diagnosi di ansia, come il disturbo d’ansia generalizzato o il disturbo da stress post-traumatico, se l’inizio della condizione è stato davvero traumatico, come per un infarto o un ictus.
I medici valutano anche altre condizioni che tendono a raggrupparsi con l’ansia che dovrebbero essere affrontate affinché la persona abbia un esito positivo, come i disturbi da uso di sostanze. Molti pazienti, senza aver intrapreso cure specifiche, si rivolgono a sostanze per ridurre l’ansia e sviluppano una dipendenza.
La correlazione tra ansia e malattie croniche
I disturbi d’ansia sono la condizione mentale più diffusa, che colpisce almeno il 7% della popolazione mondiale. Tuttavia, sono ancora più comuni tra le persone con malattie croniche, raggiungendo il 26% dei pazienti con malattie coronariche e il 48% dei pazienti con il cancro.
Questi dati sono importanti per riconoscere che coloro che soffrono di ansia e di malattie croniche hanno una qualità di vita inferiore e hanno maggiori probabilità di aggravare le loro condizioni. Inoltre, la co-occorrenza di malattie croniche e ansia è più probabile nelle popolazioni con status socioeconomico inferiore.
Ci sono diversi meccanismi che collegano queste due condizioni. Ad esempio, esistono dei meccanismi fisiologici, come una maggiore risposta allo stress, che portano ad un aumento del cortisolo circolante. Questo ha dimostrato di avere effetti negativi sulla salute.
Chi soffre di malattie croniche rischia anche di condurre una vita meno sana, a livello di dieta, uso di tabacco o alcol per regolare l’umore. C’è addirittura chi teme che l’eccitazione associata all’esercizio fisico, come il battito del cuore, abbia conseguenze dannose, quando nella realtà è l’opposto.
Sottovalutare l’ansia
Purtroppo, l’ansia può essere erroneamente percepita dagli operatori sanitari come una risposta “normale” per i pazienti con malattie croniche. Questo è vero entro certi livelli, moderati, che possono anche indurre il paziente a seguire meglio il trattamento.
Ma per molti altri, non riconoscere un disturbo d’ansia significa ritardare la diagnosi, il trattamento e incidere negativamente sulla qualità della vita, esacerbando la progressione della malattia cronica. E questo è un peccato, viste le numerose opzioni di trattamento possibili ed efficaci.
Per chi pensa di soffrire di ansia o per chi conosce qualcuno che ne soffre, è consigliato un appuntamento con il medico di base per discutere delle preoccupazioni ed eventualmente organizzare un colloquio diagnostico.