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Come i bambini interpretano il mondo che li circonda?

Come noto, diamo un significato al nostro mondo attraverso la categorizzazione degli oggetti. Ma quando e come inizia questo processo?

Studiando lo sguardo di cento neonati, gli scienziati dell’Institut des Sciences Cognitives Marc Jeannerod (CNRS/Université Claude Bernard Lyon 1) hanno dimostrato che, già all’età di quattro mesi, i bambini possono assegnare oggetti mai visti alla categoria animati o inanimati. Questi risultati, pubblicati su PNAS il 15 febbraio 2022, rivelano cambiamenti misurabili nell’organizzazione neurale, che riflettono il passaggio dalla semplice visualizzazione del mondo alla sua comprensione.

Il modo in cui i bambini guardano il mondo è un grande mistero. Cosa vedono veramente? Quali informazioni ottengono dal vedere? Si potrebbe pensare che guardino le cose che si distinguono di più – in virtù delle dimensioni o del colore, per esempio. Ma quando i bambini cominciano a vedere e interpretare il mondo come gli adulti?

Per rispondere a questa domanda, i ricercatori dell’Institut des Sciences Cognitives Marc Jeannerod (CNRS / Université Claude Bernard Lyon 1) hanno studiato cento bambini di età compresa tra 4 e 19 mesi. Gli scienziati hanno registrato i movimenti oculari dei bambini e la durata del loro sguardo mentre guardavano coppie di immagini che rappresentavano cose animate o inanimate di otto categorie diverse (ad esempio, volti umani e oggetti naturali o artificiali). I dati ottenuti dall’eye tracking sui neonati sono stati abbinati a misure di attività cerebrale ottenute da un gruppo di adulti mediante fMRI, al fine di determinare la corrispondenza tra l’organizzazione categoriale degli oggetti che emerge dagli occhi dei neonati e quella mappata sulla corteccia visiva degli adulti.

La metodologia utilizzata nello studio ha rivelato la transizione dall’esplorazione visiva guidata dalla salienza degli oggetti, nei bambini più piccoli, a una rappresentazione degli oggetti verso l’organizzazione categoriale matura del cervello adulto, nei bambini più grandi. Già a quattro mesi, i bambini possono distinguere tra oggetti animati e inanimati. Per esempio, possono dire che un uomo e un coccodrillo, essendo animali, sono più simili l’uno all’altro che a un albero, che è un oggetto inanimato. Questa capacità appare sorprendente poiché, a quell’età… è improbabile che i bambini sappiano cos’è un albero o un coccodrillo.

Tra i 10 e i 19 mesi di età, emergono categorie più raffinate e l’organizzazione degli oggetti in categorie da parte dei bambini si avvicina sempre più a quella del cervello adulto. I bambini in questa fascia d’età riconoscono immediatamente un oggetto morbido e peloso con una faccia come un animale non umano.

Questo studio dimostra che gli esseri umani nascono con un’organizzazione neurale predisposta a rappresentare categorie di oggetti cruciali per la loro sopravvivenza. La categorizzazione è il meccanismo che ci permette di andare oltre ciò che vediamo e fare inferenze, analogie e previsioni – per esempio, se quell'”oggetto morbido e peloso” è un gatto, ha bisogno di essere nutrito – e quindi pensare al mondo che ci circonda, fin dalla più tenera età.

About Roberto Rossi

Mi chiamo Roberto Rais, Giornalista pubblicista, da diversi anni  specializzato in tematiche legate alla psicologia, alla motivazione e al wellness psico-fisico. Collaboro con alcuni magazine online di settore, prestando la mia consulenza editoriale anche ad agenzie di stampa e siti web"

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