Nell’immaginario collettivo si è soliti ricondurre la depressione post-partum ad disturbo psicologico tipicamente femminile, dal momento che è la donna che organicamente da alla luce il proprio figlio. Tuttavia, stando a recenti ricerche scientifiche internazionali, anche i papà posso soffrire di depressione post partum.
Il processo che conduce due persone a diventare genitori è un momento particolare in cui i giovani genitori si trovano inevitabilmente a fare i conti con il loro passato, nello specifico con il legame che hanno sperimentato con i propri genitori, rielaborando in maniera completa o meno, i conflitti e le dinamiche intercorse nella propria storia familiare.
Stando ad alcuni recenti studi circa un neo-papà su quattro è oggi colpito da depressione a seguito della nascita di un figlio. Per alcuni potrebbe apparire strano dal momento che l’arrivo di un figlio è universalmente riconosciuto come un evento piacevole, gioioso; non tutti sanno, però, che quest’evento costituisce anche un cambiamento ad impatto sull’intera famiglia.
Gli uomini maggiormente colpiti da depressione post-partum sono coloro che già in passato hanno avuto episodi di ansia oppure una certa familiarità con il disturbo depressivo. Con la pressione dovuta al cambiamento e alle nuove richieste psichiche che comporta il neo-nato, con la possibile esclusione operata in maniera spesso involontaria dalla madre rispetto al rapporto con il figlio, con le modificazioni in termini di vita sessuale e di rapporto di coppia, è possibile che anche i padri avvertano un senso profondo di difficoltà e di solitudine.
In che modo si manifesta la depressione post-partum maschile?
I principali sintomi sono la perdita di piacere e di interesse rispetto ad attività che abitualmente si svolgeva, una forte incapacità ad aiutare l’altro, anche con la manifestazione di sintomi quali la stanchezza, disturbi del sonno e mal di schiena.
Un’idea per i futuri genitori potrebbe essere quella di partecipare ad un corso di accompagnamento alla nascita multidisciplinare, ossia che assicuri la presenza di ostetriche/ginecologi ma anche psicologi/psicoterapeuti. In questo spazio, infatti, ciascuno potrà dare sfogo ed elaborare i propri timori, le proprie ansie e paure in merito al difficile compito di diventare genitori.