A volte, la stanchezza può fare davvero strani scherzi e causare allucinazioni. La più rara e affascinante illusione della mente che si conosca è sicuramente quella del Doppelgänger: termine di origine tedesca che significa letteralmente “sosia”, in relazione a quello che è comunemente considerato il “gemello maligno” di se stessi.
Doppelgänger Significato, qual è l’allucinazione più “strana” che ci può capitare di sperimentare?
Nelle leggende o nei romanzi il Doppelgänger è un doppione spettrale o reale di un essere vivente, spesso descritto nel folklore come uno spirito in pena, incapace di scomparire. Secondo alcuni miti percepire il proprio Doppelgänger è un presagio di morte, ma se visto da amici, conoscenti o parenti di una persona è portatore di sfortuna o annuncio per il sopraggiungere di malattie. In alcune culture tali allucinazioni sono state interpretate come apparizioni dell’anima dell’individuo.
In ogni caso, chi sperimenta questo particolare tipo di allucinazione vede la propria immagine speculare che gli sta davanti, faccia a faccia, a un metro circa di distanza, e riproduce le sue stesse espressioni facciali, il portamento e i gesti come se il tutto fosse riflesso in uno specchio. La letteratura in merito racconta di un’immagine trasparente, come una diapositiva o una pellicola proiettata su vetro.
Questa allucinazione – che si verifica di solito nelle prime ore del giorno o la sera tardi e dura solo pochi istanti – può manifestarsi quando si è soggetti a stress o affaticamento. Ovviamente, è molto più comune tra coloro che soffrono di gravi malattie neurologiche, come epilessia, lesioni cerebrali, emicrania e stati di delirio. In alcuni casi particolarmente bizzarri, la persona vede il suo doppio in una stanza accanto. Altri invece hanno riferito di aver avuto questo tipo di apparizione alle spalle della loro immagine riflessa in uno specchio.
Plutarco ed il Doppelgänger
Plutarco riferisce che Marco Giunio Bruto, figlio adottivo e “assassino” di Gaio Giulio Cesare, era praticamente ossessionato dall’immagine del suo Doppelgänger. La storia racconta che il giorno della battaglia di Filippi a Bruto apparve “come un ombra”. Quando questi chiede: «Chi sei tu? Da dove vieni?», essa rispose: «Sono il tuo cattivo demone, Bruto: ci rivedremo a Filippi».
Ampliamo le nostre vedute, anche mentre dormiamo È vero che alcune grandi idee sono scaturite dai sogni?