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Ecco in che modo creiamo la memoria durante il sonno

Da decenni i ricercatori hanno avuto l’opportunità di approfondire la forte relazione sussistente tra il sonno e la memoria. Un approfondimento costante, che ora può vantare un nuovo studio pubblicato sulla rivista NeuroImage, condotto da Thanh Dang-Vu, professore associato presso il Dipartimento di Salute, Kinesiologia e Fisiologia Applicata e la Concordia University Research Chair in Sleep, Neuroimaging and Cognitive Health, che ha cercato di scoprire in che modo le informazioni apprese si trasformano in ricordi durante il sonno.

Nello studio i ricercatori hanno analizzato in che modo informazioni dichiarative, come eventi accaduti durante il giorno, o volti conosciuti, vengono memorizzati dopo che sono stati appresi. Il “segreto” ha a che fare con le onde cerebrali, ovvero delle ondate di attività elettrica prodotta dai neuroni principalmente durante la fase 2 del sonno, poco prima del sonno profondo.

Utilizzando macchine di imaging, i ricercatori sono così stati in grado di valutare l’attività cerebrale legata a queste onde, fruendo sia dell’elettroencefalografia (EEG) che della risonanza magnetica funzionale (fMRI), applicati a un gruppo di studenti volontari durante e dopo un’attività di laboratorio di face-sequencing (ovvero, agli studenti sono stati mostrati una serie di volti ed è stato loro domandato di identificare l’ordine in cui sono stati mostrati).

I ricercatori li hanno quindi analizzati sia mentre stavano apprendendo i volti, sia mentre dormivano infine quando si sono svegliati e hanno dovuto ricordare le sequenze.

Successivamente, sono tornati ogni giorno per una settimana dinanzi gli studenti e hanno ripetuto l’operazione, senza sottoporli a scansioni computerizzate. Dopo una settimana, sono invece stati nuovamente analizzati con l’imaging durante la fase di sonno, ed è stato domandato loro di ricordare le sequenze.

Così facendo, i ricercatori hanno scoperto che durante la fase 2 del sonno le regioni del cervello strumentali nell’elaborazione dei volti venivano riattivate. Questa “riattivazione” durante il sonno delle regioni coinvolte nell’apprendimento e nella memoria – concludono i ricercatori – è in linea con le precedenti teorie secondo le quali durante il sonno vengono rafforzati i ricordi, trasferendo informazioni dall’ippocampo alle regioni della corteccia che sono importanti per il consolidamento di quello specifico tipo di informazioni.

About Roberto Rossi

Mi chiamo Roberto Rais, Giornalista pubblicista, da diversi anni  specializzato in tematiche legate alla psicologia, alla motivazione e al wellness psico-fisico. Collaboro con alcuni magazine online di settore, prestando la mia consulenza editoriale anche ad agenzie di stampa e siti web"

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