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I costi sociali legati alla ricerca della solitudine

Le persone che amano la solitudine hanno più possibilità di essere emarginate dalla società, in quanto questa loro propensione spesso finisce per essere giudicata in maniera completamente sbagliata.

Ma perché di fronte a tale situazione si manifestano queste problematiche sociali?

Una condizione speciale

Come detto nell’introduzione, la solitudine non è sgradita a tutti, in quanto sono molte le persone che la ricercano e che amano passare dei momenti solo con se stessi.

Per altri invece la solitudine può essere noiosa e dolorosa, poiché non si tratta di una condizione che si sceglie intenzionalmente, ma può essere il frutto di diverse dinamiche sociali, dove sono invece gli altri a decidere di non volere trascorrere il proprio tempo in compagnia di questi individui che, visto il rifiuto, finiscono per chiudersi ancora di più in se stessi.

È proprio questa la ragione per la quale insorgono alcune condizioni che risultano essere negative per chi le vive.

Quando interagiamo con altre persone, finiamo inevitabilmente per farci un’impressione in base a ciò che vediamo e possiamo verificare con i nostri occhi.

Ma come vengono trattate le persone che amano la solitudine?

Relazionarsi con chi ama la solitudine

Quando entriamo a contatto con qualcuno che ama passare del tempo da solo, è molto difficile evitare di avere dei pregiudizi sul suo conto.

Si finisce infatti per pensare che queste persone siano fredde e sgradevoli e quindi si innesca un circolo vizioso che ci porta ad avere dei pensieri tendenzialmente negativi su questa persona, evitando quindi di creare delle interazioni con lei.

Si tratta sicuramente di un meccanismo molto facile e che non richiede un coinvolgimento diretto, in quanto le altre persone finiscono per accettare questa realtà senza interessarsene veramente, non facendo altro che peggiorare la situazione già estremamente delicata.

Perché si tende ad escludere chi va alla ricerca della solitudine?

Questa domanda può trovare due semplici risposte.

Nel primo caso entra in gioco l’interesse personale, in quanto pensiamo che chi ama la solitudine non voglia condividere il suo tempo con le altre persone.

In alternativa invece, evitiamo di creare delle situazioni imbarazzanti che potrebbero risultare difficili da gestire sia per noi che per la persona in questione.

Entrambe le credenze però, si basano sul principio che chi ama la solitudine voglia essere escluso dalla vita sociale e non possiamo che dichiarare tale affermazione come falsa.

Un diverso modo di percepire la sofferenza

Ogni persona nella vita soffre o ha sofferto,

in quanto esistono degli ambiti verso i quali una persona può dimostrarsi più o meno sensibile delle altre.

Nonostante questo, neanche chi ama la solitudine desidera essere lasciato solo in certi momenti, ne tantomeno essere snobbato per delle false condizioni che non sono state in alcun modo verificate, ma nascono da pregiudizi del tutto infondati.

Anche se non sono stati fatti studi per testimoniare questa teoria, è altresì impossibile pensare che chi chiama la solitudine voglia rifugiarsi in questa condizione in maniera totale, ma che abbia bisogno di alcuni momenti da condividere con le persone più care.

Ovviamente non è possibile trovare una risposta che si addica a tutte le situazioni, soprattutto quando si cercano di capire le intenzione di coloro che non conosciamo in maniera così approfondita.

About Silvia Faenza

Ciao sono Silvia Faenza, mi sono Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all'Università del Salento, nel 2014. Dal 2015 mi occupo della gestione dei contenuti per aziende e agenzie editoriali online, principalmente in qualità di ghostwriter, copywriter e web editor.

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