Home / Attualità / In che modo i bambini imparano a leggere: teorie psicologiche

In che modo i bambini imparano a leggere: teorie psicologiche

Imparare a leggere è sicuramente una tappa obbligata nella storia di ognuno di noi, in quanto si tratta di una delle prime cose che impariamo a fare da piccoli.

A settembre ricomincerà la scuola ed è per questo che, anno dopo anno, il sistema scolastico cerca di individuare dei metodi progressisti per insegnare ai bambini a leggere.

È proprio dalla lettura che, infatti, si originano le conoscenze in tutte le altre discipline, motivo per cui è importante imparare a farlo al meglio.

Come insegnare ai bambini a leggere: le due teorie principali

Ogni bambino è diverso dell’altro, motivo per cui non tutti potrebbero avere le stesse competenze nelle varie discipline.

Proprio per questo motivo, anche insegnare a leggere può avvenire con metodi diversi attraverso due principali teorie che sono sempre state adottate nel corso della storia.

Tra queste si distingue la componente fonetica, ovvero la capacità di insegnare ai bambini a leggere tramite il suono delle singole lettere, oppure l’istruzione linguistica

In questo caso vengono, infatti, vengono enfatizzati i suoni generati dalla parola attraverso diverse combinazioni, la capacità di ascolto e la comprensione della parola stessa.

Fino a poco tempo fa, era impensabile adottare entrambe le teorie per insegnare ai bambini la lettura, mentre oggi è fondamentale incorporare le due varianti per offrire un panorama più ampio.

Quando sono molto piccoli i bambini devono imparare le lettere associando la loro funzione ad un suono, motivo per cui viene più facile appellarsi alla fonetica.

Alcuni esperimenti hanno appurato che i bambini che hanno appreso la fonetica fin dai primi anni dell’asilo hanno riportato meno difficoltà nell’imparare l’ortografia e la comprensione del testo.

Esistono anche delle prove a sostegno della tesi che la fonetica possa aiutare il bambino, anche laddove questo si ritrovi a dover leggere una parola di cui non conosce il significato.

In questo caso specifico è infatti il suono a donare l’importanza alla parola e a facilitar l’assimilazione del significato da parte del bambino.

Le ricerche linguistiche condotte negli ultimi anni

Come abbiamo detto prima, non tutti i bambini fanno uso degli stessi schemi mentali per riconoscere una parola e apprenderne il significato.

Gli ultimi esperimenti scientifici condotti sulla ricerca linguistica hanno rivelato che esiste una vera e propria fase di transizione che porterà il bambino ad apprendere il significato delle parole.

Proprio per questa ragione, è preferibile disporre di un più ampio vocabolario e della possibilità di leggere a voce alta, in modo da familiarizzare con tutte le parole nuove che si incontrano.

Ovviamente contare sull’aiuto di un insegnante o di un genitore non farà altro che facilitare questa attività, in quanto il bambino dimostrerà il suo interesse nella nuova attività della lettura.

Ad ogni modo, i bambini riescono a conoscere il mondo solo quando possono relazionarsi con lo stesso, poiché così riescono a capire quello che la parola intende esprimere.

Possiamo concludere il nostro articolo dicendo che i piccoli lettori possono migliorare la loro lettura attraverso l’utilizzo della fonetica, la quale può colorare una parola che, nel giro di pochi secondi, potrebbe acquisire un significato del tutto inaspettato.

About Silvia Faenza

Ciao sono Silvia Faenza, mi sono Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all'Università del Salento, nel 2014. Dal 2015 mi occupo della gestione dei contenuti per aziende e agenzie editoriali online, principalmente in qualità di ghostwriter, copywriter e web editor.

Vedi Anche

fasi dell'adolescenza

Le fasi dell’adolescenza: per capire il cambiamento dei giovani

Le fasi dell’adolescenza sono varie e caratterizzano un periodo complesso e trasformativo. Si tratta di ...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *