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In che modo i genitori possono influenzare le relazioni sociali dei propri figli?

genitori sono un punto fermo e fondamentale per la vita dei propri figli, in quanto sono loro la prima istituzione grazie alla quale i più piccoli apprenderanno le norme sociali, elementi che gli consentiranno di trascorrere una vita sicura e ben delineata una volta raggiunta l’età adulta.

I genitori infatti, riescono a stabilire dei legami profondi grazie ai quali il bambino riuscirà a relazionarsi e a realizzarsi nei vari ambiti della vita, a prescindere dalle varie situazioni.

Ma è possibile che queste due figure riescano a influenzare l’instaurazione di legami e relazioni fra i figli e i loro pari?

Scopriamolo insieme.

Il punto di vista scientifico

Secondo il punto di vista scientifico di diversi ricercatori, esistono due modi attraverso i quali i genitori riescono a influenzare le relazioni fra i figli e I loro coetanei.

Il primo modo prevede un’influenza indiretta, dove i genitori trasmettono ai bambini dei segnali positivi e negativi sul tipo di relazione che essi hanno intrapreso con i loro pari.

Questo comportamento infatti, può denotare sicurezza o insicurezza nel bambino, che tenderà ad assumere dei comportamenti diversi scegliendo i pari con i quali relazionarsi e in cui rivedrà le qualità e le virtù che i genitori gli hanno trasmesso durante l’infanzia.

Quando invece si parla di influenza diretta le cose cambiano, poiché sono proprio i genitori ad intervenire nel rapporto, imponendo al bambino delle scelte che andranno, in qualche modo, a pregiudicare la natura del rapporto costruito.

Le quattro varianti dell’influenza diretta

Questo tipo di comportamento si basa sulla presenza di quattro ruoli che i genitori adotteranno per incanalare e indirizzare la vita dei propri figli.

Nel primo caso ,essi possono scegliere il contesto nel quale sarà immerso il bambino, facendo sì che esso frequenti determinate persone e si ritrovi immerso in uno scenario ben specifico.

In altri casi invece, il genitore può diventare mediatore fra il figlio e i suoi pari, facendo sì che ogni decisione venga affrontata al fine di protendere insieme per il comportamento migliore da adottare.

È possibile però che essi si comportino anche da supervisori, regolando le relazioni in prima persona e attuando delle strategie per risolvere i conflitti e per insegnare al bambino come comportarsi in ogni situazione.

La quarta variante non è altro che un riassunto di tutte le caratteristiche denotate nelle altre tre figure, e che quindi prevede un tipo di approccio molto invadente e a tratti estremamente difficile da gestire.

Come risolvere questo problema?

Se la situazione risulta molto difficile da gestire, in quanto spesso i genitori operano in maniera eccessiva, è bene rivolgersi ad una figura che possa rafforzare le diverse relazioni, facendo sì che ogni ruolo venga rispettato.

Ovviamente il bambino deve poter godere della presenza dei genitori per vivere al meglio le sue esperienze, ma questi devono sapere quando farsi da parte per permettere al più piccolo di prendere le proprie decisioni in autonomia, senza aver paura di sbagliare o compiere una scelta non adatta alle aspettative degli stessi.

Solamente in questo modo il bambino crescerà con le giuste basi e saprà quali comportamenti mettere in atto non appena si affaccerà al mondo degli adulti.

About Silvia Faenza

Ciao sono Silvia Faenza, mi sono Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all'Università del Salento, nel 2014. Dal 2015 mi occupo della gestione dei contenuti per aziende e agenzie editoriali online, principalmente in qualità di ghostwriter, copywriter e web editor.

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