La paura del rifiuto è una condizione mentale che può creare un forte disagio e delle forti problematiche nell’affrontare la vita quotidiana e soprattutto le relazioni di coppia.
Ma da cosa nasce la paura del rifiuto e perché ci condiziona così tanto la vita?
Forse non ci hai ancora pensato, ma la paura del rifiuto è una condizione che si crea a partire dalla primissima infanzia e che poi si traduce in comportamenti sfuggenti e asociali, da adulti.
Vediamo dunque cosa accade da piccoli e come si traduce poi nell’età adulta.
Cosa accade se subisci un rifiuto da piccolo?
Se un bambino da piccolo viene rifiutato, criticato, additato in ogni cosa che fa o che prova a fare, senza mai un rinforzo per i suoi sforzi o piccoli risultati positivi che cerca di ottenere, con ogni probabilità da adulto svilupperà una sorta di dialogo interno con se stesso, basato sull’autocritica e sull’ auto-rimprovero.
Cosa accade in concreto? Il bambino che vive una simile condizione, da grande si convincerà di non meritare l’amore degli altri, ne la fiducia o la stima. Non riuscirà a distinguere una critica oggettiva da un attacco personale e quindi si sminuirà del tutto di fronte a qualsiasi pensiero diverso dal suo.
L’umiliazione subita presto si trasformerà in ira irrisolta che darà il via ad una condizione di impotenza nei confronti degli altri.
Insomma, da adulto sarà una persona che tenderà all’isolamento e alla perdita di autostima, sviluppando la cosiddetta paura del rifiuto.
Il rifiuto, una ferita che si riapre spesso
Purtroppo il rifiuto subito da bambino è una ferita che può aprirsi in qualsiasi momento della vita da adulto e riprendere a sanguinare.
E’ necessario imparare ad affrontare questo rifiuto per non lasciarsi condizionare durante la nostra vita da adulti.
Come fare? In questi casi, una volta riconosciuto il disagio, potrebbe essere di grande aiuto, la consulenza di una psicologo o psicoterapeuta, esperto in materia.