In collaborazione con la redazione di Graziosa.it
Quando molti ragazzi si affacciano ai 20 anni, superandoli, una vera e propria isteria può cominciare a farsi largo nella loro psiche. La paura di perdere i capelli! E giù di video spiegazione, articoli esplicativi alla ricerca dei segni di un principio di alopecia. Stempiatura, capelli sul cuscino e in doccia, assottigliamento del cuoio capelluto: tutti segnali che terrorizzano i giovani che si ritengono a rischio.
Riguardare le foto dei genitori o dei nonni serve a poco: nulla tranquillizza questa paranoia che assale chi non è più adolescente. Si dice che il parametro più affidabile sia l’evoluzione della capigliatura del nonno materno, ma come ben sappiamo, queste indicazioni lasciano spesso il tempo che trovano, essendo la caduta di capelli influenzata da troppi parametri diversi per essere ridotta alla semplice linea genetica familiare.
E’ importante l’eredità nella perdita dei capelli?
Per altri, alla fine della fiera, l’ereditarietà è invece l’unico parametro da prendere seriamente in considerazione. Insomma, le opinioni sono diverse, la medicina non ha ancora trovato un rimedio completamente efficace per fermare la caduta dei capelli, nonostante un mercato davvero vastissimo potenzialmente disponibile, con oltre il 50% di maschi che perde i capelli ad un certo punto della loro vita.
Un vuoto enorme, quello dei capelli persi, nella psiche di moltissimi ragazzi che vedono accrescere le insicurezze e si piacciono sempre di meno allo specchio! Nonostante ciò, sono in tantissimi a scegliere di rasare via anche gli ultimi rimasugli di capigliatura rimasti in favore di un aspetto più pulito e completamente glabro. La calvizie incide diversamente su ciascuna persona, e modifica il look in maniera completamente diversa.
C’è chi ricorre ai trapianti, l’unico vero bastione difensivo che la scienza ha sinora messo a disposizione di questi uomini sempre più disperati. Viaggi in Turchia all inclusive, alla ricerca di una folta capigliatura che però non tornerà mai più. A volte, queste soluzioni si rivelano efficaci, così come le patch cutanee, ma ancora una volta non c’è nessuna garanzia di ottenere risultati assicurati e un miglioramento sensibile.
L’isteria di contare i capelli persi durante la giornata coinvolge tantissimi ragazzi che vogliono riuscire a capire se e quando il loro look cambierà irrimediabilmente. Nessuno si sente al sicuro, fino al raggiungimento dei 40 anni, quando ormai le preoccupazioni della vita adulta hanno soppiantato del tutto quelle più frivole e tipicamente giovanili. Le rassicurazioni di medici e barbieri non convincono mai appieno: la testa pelata sembra un incubo pronto a colpirci in ogni momento.
Disturbi mentali come ansia, depressione, fobia sociale, disturbo post-traumatico da stress e pensieri suicidi sono certamente più frequenti tra i pazienti affetti da alopecia. D’altro canto, la frequenza dell’alopecia aumenta nel corso dei disturbi psicologici. Il telogen effluvium si sviluppa principalmente a causa di disturbi febbrili, interventi chirurgici, incidenti, parto, diete, disturbi della tiroide, disturbi alimentari, carenze di vitamine e minerali, grave stress emotivo e alcuni farmaci. Tuttavia, questa condizione non riguarda certo solamente gli uomini: lo stress psicologico nelle donne è solitamente più grave. I capelli sono una delle componenti più importanti dell’aspetto fisico nelle donne. In casi di grave perdita di capelli, dunque, il contraccolpo psicologico è ancora più grave.
Tuttavia, l’alopecia colpisce solo una donna su 5 ad un certo punto delle loro vite, e con intensità il più delle volte infinitamente meno grave rispetto ai maschietti. Quando in alcuni studi soggetti di sesso femminile con alopecia sono stati confrontati con donne con un’altra malattia dermatologica, il primo gruppo è risultato essere più stressato, soffre di più ansia sociale e ha meno autostima.
Fare una corretta informazione, valutare tutte le opzioni possibili sin dalla giovane età può essere dunque l’unico rimedio efficace per evitare che questa situazione di precarietà prenda il sopravvento e vada a rovinare le giornate di tantissimi giovani. Alla fine, la bellezza interiore è sempre la cosa più importante, e tra trapianti e patch cutanee in continuo sviluppo, non possiamo che pensare che il futuro riserverà sempre più soluzioni per contrastare l’alopecia maschile.