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Memoria selettiva: 5 motivi per cui non riusciamo a ricordare tutto

E’ esperienza comune di ognuno di noi il fatto che non riusciamo a ricordare tutto ciò che ci riguarda. Spesso, anche quando siamo convintissimi di ricordare qualcosa, i fatti ci mostrano poi che abbiamo sbagliato, che abbiamo fatto un errore di interpretazione.

Significato di memoria selettiva

La memoria selettiva è un processo cognitivo attraverso il quale il cervello umano tende a ricordare alcuni eventi o informazioni mentre ne dimentica altri, spesso in modo apparentemente arbitrario ma in realtà influenzato da fattori emotivi e psicologici.

Il meccanismo opera sia a livello conscio che inconscio, permettendo alla mente di filtrare e organizzare le innumerevoli informazioni che riceve quotidianamente.

La selettività della memoria può manifestarsi in diversi modi: alcune persone tendono a ricordare principalmente esperienze positive, creando una versione idealizzata del proprio passato, mentre altre possono focalizzarsi maggiormente su eventi negativi, sviluppando una visione distorta della propria storia personale.

Dal punto di vista evolutivo, la memoria selettiva può essere considerata un meccanismo adattivo che aiuta il cervello a gestire l’enorme quantità di informazioni a cui è esposto, preservando quelle più rilevanti per la sopravvivenza e il benessere dell’individuo. Tuttavia, questo processo può anche interferire con l’accuratezza dei ricordi e influenzare il modo in cui interpretiamo le nostre esperienze passate. La consapevolezza dell’esistenza della memoria selettiva è importante per sviluppare una comprensione più obiettiva delle nostre esperienze e per migliorare la nostra capacità di apprendimento e adattamento.

Ma perché succede questa cosa? Le cause sono da ricercare nella nostra psicologia, cioè nel funzionamento della nostra mente, e sono davvero incredibili.

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I sensi non sono infallibili

Per ricordare una cosa, prima di tutto quella cosa deve essere stata correttamente captata dai nostri sensi.

I sensi ci danno delle informazioni, ma il cervello potrebbe non “ascoltarle” in quel momento, magari perché stiamo pensando ad altro, e allora è come se non avessimo mai visto, né sentito, quello che è successo fuori da noi.

Abbiamo un filtro automatico nel cervello

Il nostro cervello funziona come un filtro di informazioni, ovvero fa arrivare alla nostra mente razionale solo le cose che (inconsciamente) giudica importanti, e non tutte le altre.

La conseguenza è che se qualcosa non viene giudicato importante dal “filtro”, noi semplicemente non sapremo che quella cosa è successa. Un esempio, durante il sonno le orecchie sentono, ma noi non ricordiamo il ticchettio dell’orologio.

Le emozioni influiscono

Ognuno dei nostri pensieri è sempre, strettamente, correlato alle emozioni, che possono avere una funzione importante su un pensiero oppure su un ricordo.

Le emozioni influiscono molto e a volte succede che un pensiero, se associato a un’emozione negativa, venga scartato dalla nostra mente senza che ce ne rendiamo conto, così da dimenticare una cosa anche importante.

Il nostro cervello ha dimensioni limitate

Il nostro cervello ha dimensioni limitate, e per questo non è possibile ricordare tutto.

I ricordi altro non sono che neuroni che si collegano tra loro, e questo significa che se, con nuovi ricordi, modifichiamo questi collegamenti e ne creiamo di nuovi il nuovo ricordo sovrascriverà quello vecchio, impedendoci di fatto di ricordare.

Il ricordo è alterato dalla nostra mente

Per lo stesso motivo di prima, a volte i ricordi tendono a modificare gli altri ricordi, e questo spiega perché ci ricordiamo di alcune cose (ad esempio, la prima volta che abbiamo incontrato una persona) ma sbagliamo per altri dettagli (ad esempio, come era vestita).

Questo perché magari un ricordo di quella persona, con un vestito diverso, ha portato a “ibridare” il primo facendoci ricordare ciò che non era.

Test memoria selettiva

I test di memoria selettiva sono strumenti diagnostici progettati per valutare la capacità di un individuo di memorizzare e richiamare specifiche informazioni mentre ne ignora altre. La valutazione avviene attraverso una serie di prove standardizzate che misurano diversi aspetti della memoria, come la capacità di ricordare parole, immagini o sequenze numeriche in presenza di distrattori.

I test vengono somministrati da professionisti qualificati, solitamente psicologi o neuropsicologi, in un ambiente controllato per garantire risultati accurati e confrontabili.

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Metodologie di valutazione

Le metodologie utilizzate nei test di memoria selettiva includono diverse tecniche specifiche. Un approccio comune è la presentazione di liste di parole o immagini, dove il soggetto deve ricordare solo elementi con determinate caratteristiche. Altri test utilizzano compiti di riconoscimento visivo con elementi distrattori, o prove di memoria uditiva selettiva dove il soggetto deve concentrarsi su specifici suoni ignorandone altri.

La valutazione spesso include anche misurazioni dei tempi di risposta e dell’accuratezza, fornendo dati quantitativi sulla performance della memoria selettiva.

Interpretazione dei risultati

L’interpretazione dei risultati richiede una profonda comprensione dei processi cognitivi e delle norme di riferimento per età e livello di istruzione. I punteggi vengono analizzati considerando molteplici fattori, tra cui il numero di risposte corrette, i falsi positivi, le omissioni e i tempi di reazione.

I dati vengono poi confrontati con valori normativi per determinare se la performance del soggetto rientra nei range attesi o se presenta anomalie che potrebbero indicare deficit cognitivi specifici.

Applicazioni pratiche

I test di memoria selettiva trovano applicazione in diversi ambiti, dalla diagnosi clinica alla ricerca scientifica. Nel contesto clinico, questi test aiutano a identificare disturbi cognitivi, valutare l’impatto di lesioni cerebrali o monitorare l’evoluzione di condizioni neurologiche. In ambito educativo, possono essere utilizzati per identificare difficoltà di apprendimento e sviluppare strategie di intervento mirate.

Nel campo della ricerca, questi test contribuiscono alla comprensione dei meccanismi della memoria e dell’attenzione, fornendo dati preziosi per lo sviluppo di nuove teorie cognitive e approcci terapeutici.

Memoria selettiva e autismo

Le persone nello spettro autistico spesso manifestano pattern unici di memoria selettiva che riflettono il loro modo particolare di elaborare le informazioni. Molti individui con autismo mostrano una straordinaria capacità di ricordare dettagli specifici in aree di loro interesse, come date, numeri o fatti specifici legati alle loro passioni.

Il fenomeno si accompagna spesso a una minore ritenzione di informazioni sociali o emotive che potrebbero essere considerate prioritarie da persone neurotipiche. La memoria selettiva nell’autismo può manifestarsi come una forte attenzione ai dettagli sensoriali specifici, come texture, suoni o pattern visivi, mentre altri aspetti dell’ambiente potrebbero essere completamente filtrati. Questa selettività non è un deficit, ma piuttosto un diverso modo di organizzare e prioritizzare le informazioni, che può rappresentare sia una sfida che un punto di forza unico.

Memoria selettiva e dipendenza affettiva

Nella dipendenza affettiva, la memoria selettiva gioca un ruolo fondamentale nel mantenere schemi comportamentali e emotivi disfunzionali. Le persone con dipendenza affettiva tendono a ricordare in modo più vivido e intenso gli eventi legati alle relazioni significative, specialmente momenti di abbandono o riconciliazione.

La selettività può manifestarsi come una tendenza a idealizzare ricordi positivi di relazioni passate mentre si minimizzano o rimuovono esperienze negative. La memoria emotiva diventa particolarmente selettiva, concentrandosi su momenti di intimità o conferma affettiva e tralasciando segnali di allarme o comportamenti problematici. Questo meccanismo contribuisce a mantenere il ciclo della dipendenza affettiva, influenzando la percezione delle relazioni presenti e future.

Memoria selettiva nei bambini

Nei bambini, la memoria selettiva si sviluppa come parte naturale del processo di crescita cognitiva ed emotiva. I bambini tendono a ricordare più facilmente esperienze che hanno un forte impatto emotivo o che sono legate ai loro interessi personali.

La selettività della memoria infantile è influenzata da fattori come l’attenzione, la novità degli stimoli e il coinvolgimento emotivo. I bambini possono ricordare con estrema precisione dettagli di eventi che gli adulti considererebbero insignificanti, mentre potrebbero non registrare informazioni apparentemente più importanti dal punto di vista adulto.

La selettività serve in questo caso come meccanismo di apprendimento naturale, aiutando il cervello in sviluppo a filtrare e organizzare la vasta quantità di nuove informazioni a cui è esposto quotidianamente.

About Valerio

Mi chiamo Valerio Guiggi, redattore da diversi anni, soprattutto per passione e mi occupo di diverse tematiche. "A quanto possiamo discernere, l’unico scopo dell’esistenza umana è di accendere una luce nell’oscurità del mero essere. (Carl Gustav Jung)"  (per contatti valerioguiggi[@]gmail.com)

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