Il fenomeno dei bambini che si dedicano al collezionismo è un argomento affascinante e complesso nel campo della psicologia. La ricerca, ancora agli albori, comincia a fornire spunti interessanti sull’incidenza e sulle motivazioni di questo comportamento. Personalità come John Lennon, che iniziò a collezionare francobolli a 9 anni, mostrano come il collezionismo possa essere una passione che prende vita sin dall’infanzia.
L’età del collezionismo
La tendenza a collezionare si manifesta spesso nei bambini tra i 6 e gli 8 anni. Questa fase corrisponde allo sviluppo delle capacità esecutive e del senso di controllo sull’ambiente circostante. Jean Piaget, noto psicologo dello sviluppo, ha identificato il collezionismo come parte dello “stadio operativo concreto” dei bambini, un periodo in cui iniziano a comprendere la logica e a utilizzarla per ragionare sugli oggetti e sulle loro esperienze.
Incidenza e differenze di genere
L’incidenza dei bambini collezionisti varia significativamente, da un 30-40% fino al possibile 80%. Una parte di questa disparità deriva dalla scarsità di letteratura sul tema. È noto che gli oggetti naturali siano comunemente raccolti dai bambini, forse a causa della limitata disponibilità di risorse finanziarie. Inoltre, si osserva una differenza di genere: le ragazze tendono ad essere attratte da oggetti visivamente attraenti, mentre i ragazzi da oggetti legati a guerra o sport.
Motivazioni del collezionismo infantile
Le ragioni che spingono i bambini a collezionare sono molteplici e spesso sovrapposte. Tra queste, l’evasione dalla noia e dalla realtà, la curiosità verso gli oggetti da collezione e la possibilità di ampliare le proprie conoscenze su di essi. Altre motivazioni includono la soddisfazione di una passione per gli oggetti desiderati, il desiderio di distinguersi dagli altri e l’espansione del proprio mondo sociale attraverso la collezione.
Il ruolo dei genitori e dei nonni
I genitori e i nonni giocano un ruolo fondamentale nel suscitare l’interesse per il collezionismo nei bambini. Spesso, è attraverso la condivisione delle proprie collezioni che i familiari trasmettono questa passione. Questo è evidente nel caso di John Lennon, il cui interesse per i francobolli fu ispirato da un regalo del cugino Stanley Parkes.
Il collezionismo come espansione del mondo sociale
La creazione di una collezione può essere vista come un modo per i bambini di estendere il loro mondo sociale. Attraverso le collezioni, i bambini non solo imparano a conoscere nuovi oggetti e concetti, ma anche ad interagire con altri collezionisti, scambiare oggetti e condividere conoscenze. Questo aspetto sociale del collezionismo è fondamentale per lo sviluppo delle competenze interpersonali e dell’autostima.
Il collezionismo nei bambini è un fenomeno complesso e multidimensionale che offre spunti interessanti sia per la psicologia dello sviluppo che per l’educazione. Attraverso il collezionismo, i bambini esplorano il mondo, sviluppano interessi e competenze, e costruiscono relazioni sociali significative. Questo comportamento, nato da una combinazione di curiosità innata, influenze familiari e desiderio di esplorazione, rappresenta una finestra sul mondo interiore del bambino e sulle sue interazioni con l’ambiente circostante.