Che l’adolescenza sia un periodo particolarmente complesso nello sviluppo umano è ben noto. Ora è altresì noto il fatto che sempre più adolescenti si dichiarano tristi e infelici, aprendo dunque margini di interpretazione e di analisi per capire i motivi.
Analizzando i dati del National Survey on Drug Use, infatti, emerge come dal 2008 al 2017 vi sia stato un aumento del 71% nelle condizioni di grave disagio psicologico nei giovani adulti e un aumento del 52% tra gli adolescenti dai 12 ai 17 anni.
I disturbi dell’umore e gli esiti correlati al suicidio non mostrano invece tendenze di questo tipo tra gli adulti che hanno almeno 26 anni, suggerendo dunque una sorta di “cambio generazionale” in questi disturbi piuttosto che un aumento complessivo in tutte le fasce di età.
Ma per quale motivo si sta verificando questa condizione di infelicità?
Secondo molti psicologi, ci sarebbero almeno due ragioni che contribuiscono a questa allarmante progressione: da una parte l’aumento della comunicazione elettronica e dei media digitali, dall’altro un calo della durata del sonno.
Escludendo i fattori economici ciclici e i cambiamenti nel consumo di droghe e alcool, sarebbe infatti possibile correlare a tali scenari un aumento dell’uso degli smartphone e un concomitante (anche se non necessariamente causale) aumento del tempo dei media digitali, con una tendenza che ha un impatto diverso sugli individui a seconda della loro fase di sviluppo.
Il tempo che i giovani adolescenti trascorrono di persona con i loro amici è di fatti diminuito tra il 2008 e il 2017, mentre è cresciuto notevolmente il loro tempo online.
Il secondo fattore di aumento dei disturbi dell’umore e della depressione è attribuito al calo della durata del sonno, come misurato in altri studi. Ben sappiamo che la compromissione del sonno sia un fattore di rischio importante nell’insorgenza, nella ricorrenza, nella cronicità e nella gravità dei disturbi dell’umore. E ben sappiamo che, spesso, si dorme di meno perché si è sempre più connessi attraverso smartphone, tablet e PC.