I trigger emotivi sono quegli stimoli esterni o interni che vanno a provocare delle reazioni emotive molto intense che spesso però sono sproporzionate rispetto alla realtà.
Si tratta di segnali che vanno ad attivare ricordi dolorosi, stati di ansia, emozioni negative facendo emergere dei vissuti che sono stati traumatici o delle esperienze passate irrisolte.
La loro intensità può variare di persona in persona e questo dipende dalla storia individuale, sensibilità emotiva ed esperienze pregresse. Questi meccanismi sono profondamenti radicati nel cervello e anche nel modo in cui andiamo ad elaborare gli eventi. Ma come si attivano i trigger emotivi e in che modo è possibile riconoscerli? Scopriamolo!
Cosa sono i trigger emotivi e perché si attivano?
Cosa sono i trigger emotivi? I trigger emotivi sono legati direttamente ai meccanismi della memoria e alla risposta degli stimoli. Il nostro cervello elabora costantemente le esperienze del passato al fine di riuscire a riconoscere eventuali pericoli e innescare di conseguenza una reazione a questi.
Quando un evento attuale presenta delle somiglianze con un’esperienza negativa che è stata vissuta precedentemente in passato si attiva il sistema limbico, nello specifico si attiva l’amigdala che entra in azione cercando di attivare una risposta emotiva automatica.
Per esempio, una persona che in passato ha avuto una relazione con un partner tossico potrebbe reagire con una chiusura emotiva oppure con ansia dinanzi a un determinato atteggiamento, anche se quel tipo di evento non ha nulla a che fare con la sua relazione passata.
Semplicemente, quando si presenta un evento attuale che presenta delle caratteristiche simili a quelle che si sono vissute negativamente in passato si inizia ad avvertire un senso di pericolo e un forte senso di disagio a livello emotivo.
I trigger possono essere diversi e ci sono quelli che si attivano con frasi e parole e che richiamano ad esperienze negative, toni di voce o atteggiamenti, a volte anche alcuni luoghi specifici (ad esempio in molti hanno trigger emotivi legati agli spazi angusti e non riescono a prendere l’ascensore o stare in stanze chiuse). Infine, si possono attivare anche quando si legge un libro o si vede un film che ha una rappresentazione similare a un evento che ci ha fatto soffrire in passato e che ci provoca un disagio emotivo.
I trigger emotivi non sono sempre facilmente riconoscibili ed ecco perché a volte le sensazioni di disagio che si avvertono non riescono ad essere comprensibili in relazione all’evento che si sta vivendo.
Come è possibile riconoscere i trigger emotivi?
I trigger emotivi possono essere riconosciuti solo attraverso la consapevolezza del proprio passato traumatico e la capacità di individuare mediante l’auto osservazione se sussistono eventi, frasi, atteggiamenti che innescano una reazione emotiva più forte di quella normale. Un metodo efficace, dunque, è quello di provare a prendere nota dei momenti in cui si vanno a verificare delle reazioni emotive improvvise andando ad analizzare il contesto e comprendendo quali sono gli schemi ricorrenti che li fanno scattare.
Capire che cosa si stesse facendo quando si è avvertita quella determinata situazione, quali sono stati i pensieri che sono passati per la mente, come l’emozione si potrebbe collegare a un evento del passato. Se ci sono o meno elementi specifici che hanno scatenato quelle emozioni.
Agire con autoconsapevolezza permette di andare a distinguere una reazione basata su esperienze passate da una risposta razionale alla situazione presente.
Naturalmente riconoscere e cercare di affrontare i trigger emotivi non significa eliminarli completamente, ma semplicemente è possibile, con il supporto psicologico imparare a gestirli con maggiore consapevolezza, riducendo il loro impatto sulla propria vita quotidiana.