In psichiatria la Sindrome di Stoccolma identifica una particolare forma di amore patologico e di dipendenza affettiva nei confronti un soggetto che di solito è il proprio carnefice, al punto tale che chi ne soffre è spesso vittima di violenze fisiche o psicologiche.
Da non confondere con una persona debole caratterialmente che magari subisce il potere psicologico del partner; qui infatti parliamo di una vera e propria patologia psichica.
Ma cosa succede a chi è affetto da Sindrome di Stoccolma?
L’esempio più classico per far capire la patologia è questo: immaginate di essere state rapite e maltrattate e di provare un sentimento di amore e totale dedizione nei confronti del vostro rapitore/aguzzino. Ecco chi soffre di Sindrome di Stoccolma sviluppa proprio questo pensiero.
Può sembrare una cosa strana, addirittura paradossale, ma non è raro ad esempio che una persona rapita, poi durante le indagini della polizia mostra una sorta di difesa nei confronti del suo aggressore, giustificando il suo comportamento lesivo.
Sindrome di Stoccolma: identificazione col carnefice
Per gli psichiatri, la Sindrome di Stoccolma è una reazione automatica ed emotiva che parte dall’inconscio; rifacendoci alla teoria freudiana basata sull’Es, Io e Super io, possiamo affermare che in una situazione di forte dolore e di paura come quella di essere vittime di una violenza, ci si identifica con l’aggressore per paura e non certo per affetto ed inoltre la nostra mente e portata a regredire, ovvero a tornare indietro come se fossimo bambini dinanzi alle ammonizioni dei nostri genitori.
I termini semplicistici, questo è ciò che avviene nella mente della persona affetta da Sindrome di Stoccolma.
C’è una cura per questa patologia?
Forsa la domanda più ovvia è quella di sapere se c’è o meno una cura per questa patologia.
Dagli studi effettuati sui diversi casi, è emerso che il ritorno alla vita normale, alla propria casa, alle proprie abitudini, per una persona affetta da Sindrome di Stoccolma e quindi il distacco dal suo carnefice è davvero difficile.
E’ importante iniziare subito un ciclo di psicoterapia ed essere affiancati dall’amore della propria famiglia e amici.
Spesso ci vogliono anni per venirne fuori, ma comunque è possibile farlo.