Home / Attualità / Musica e cervello – È possibile che i nuovi sistemi per ascoltare la musica danneggino il cervello?
musica e cervello
musica e cervello

Musica e cervello – È possibile che i nuovi sistemi per ascoltare la musica danneggino il cervello?

Musica e cervello – È possibile che i nuovi sistemi per ascoltare la musica danneggino il cervello?

La musica, così come affermato qualche tempo fa da Avram Goldstein della facoltà di farmacologia dell’Università di Stanford ha il grande potere di alterare l’equilibrio chimico del cervello. In particolare – secondo Goldstein – l’ascolto di musica ricca di emozionanti alternarsi di acuti e bassi scatena nel cervello la produzione delle endorfine, agenti chimici che stimolano sensazioni assai piacevoli.

In un passato non troppo lontano, le persone ascoltavano musica solo quando un membro della famiglia si sedeva al piano, o se si recavano a un concerto. In seguito, la radio e il giradischi hanno introdotto le orchestre sinfoniche sin nel salotto di casa. Attualmente, invece, la musica non conosce soste. Responsabile indiscusso della più grande trasformazione del modo in cui ascoltiamo la musica è stato certamente il mangianastri portatile con le cuffie (walkman). Oggi, grazie alle più recenti tecnologie auricolari possiamo ascoltare la musica persino in mezzo alla folla, mentre mangiamo, studiamo o viaggiamo in autobus e/o in treno: le note, insomma, ci accompagnano sempre.

Che problemi provoca la musica ad alto volume ?

L’ascolto della musica ad alto volume – è bene precisarlo – anche per brevi periodi, provoca talvolta un fastidiosissimo ronzio (acufene). Gli scienziati hanno stabilito che la musica ascoltata/suonata ad altissimo volume, anche se per breve tempo, rischia di causare un abbassamento dell’udito.

Esiste, però, un’altra faccia in questo mondo saturo di musica. Il filosofo Allan Bloom ha espresso forte apprensione circa gli effetti che una passione cosi sfrenata per la musica, in particolare per la musica rock, ha avuto ed avrà sulla mente dei giovani con il passare degli anni. Platone fu il primo a “suonare” l’allarme nella sua opera La Repubblica. Questi affermò che la musica poteva tanto appagare l’animo quanto fuorviarlo. Egli ammoniva: “Sarà causa di apprensione constatare una tendenza verso un nuovo genere di musica, perché essa rappresenterà un rischio per la nostra società. I canoni della musica, infatti, non vengono mai alterati senza alterare di pari passo le convenzioni politiche e sociali fondamentali”. Ancora oggi, sono in molti a credere che questi avvertimenti meritino una maggiore attenzione.

La nostra psico-story continua, questa sera alle 19: Perché a volte quel che pensiamo si realizza?

About Francesco Russo

Mi chiamo Francesco Russo, nato a Benevento e residente a Roccabascerana (AV). Amo viaggiare, il trekking, healthy food e la cucina casareccia, strimpello il basso elettrico e nel weekend sono in pista come Marshall. Ho conseguito la Laurea Triennale in Ing. Civile e Ambientale. Ho iniziato ad interessarmi al mondo del Web Marketing e per trasformare questa passione in lavoro ho conseguito presso l'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli il Master in e-Commerce Management. Mi occupo dello sviluppo di e-Commerce, Siti vetrina, Social e Blog, secondo le necessità dei clienti, cerco di interpretare al meglio quella che oggi chiamiamo SEO. Sono una persona di buona volontà, ma non uno specialista Francesco

Vedi Anche

Come ricordare i propri sacrifici aiuta a raggiungere gli obiettivi

Il percorso verso il raggiungimento degli obiettivi personali è spesso costellato di sacrifici e rinunce. ...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *