Hai mai sentito parlare dell’atelofobia? No?
Meglio così! L’atelofobia è un disturbo psichico caratterizzato dalla paura delle imperfezioni in qualsiasi settore della vita quotidiana. In cosa si traduce? Fondamentalmente in un costante senso di inadeguatezza che porta ad una continua ed estenuante ricerca della “perfezione”.
Chi soffre di questa sindrome pensa che tutto quanto realizzato sia sbagliato o non sufficientemente all’altezza delle aspettative altrui. L’insoddisfazione generale è accompagnata dall’ansia e, come spesso accade per altri disturbi di tipo fobico, implica dei sintomi somatici come la sudorazione accentuata, i brividi o le vampate di calore, passando per il battito cardiaco accelerato, la nausea e la fame d’aria.
La fobia in questione, come si può ben intuire, può avere ricadute decisamente negative nella quotidianità, in termini di limitazioni della vita sociale e lavorativa.
Sei sicuro di saperlo fare bene?
L’atelofobico è spinto dall’idea di dover raggiungere a tutti i costi la perfezione. Ciò induce il soggetto a porsi continuamente degli obiettivi, spesso davvero impossibili da raggiungere, per sentirsi gratificato ed accettato.
Si innesca così un circolo vizioso: l’inclinazione ad avere aspettative spropositate, per raggiugere la tanto bramata perfezione, porta poi alla delusione per non riuscire ad arrivare alla meta preposta. Ne consegue che chi soffre di tale patologia cercherà costantemente di perfezionare, rielaborare o migliorare qualcosa che è già di per se apprezzato dagli altri.
Il disturbo – decisamente disturbante per la vita sociale – colpisce soprattutto il sesso femminile, in quanto maggiormente vulnerabile a confronti e paragoni rispetto a quello maschile.