Quando qualcosa ti da fastidio, ti trovi imprigionato in un loop da cui non riesci più a uscire? Se sei vittima di un brutto scherzo te la leghi al dito e non riesci a non meditare vendetta nei confronti di chi te l’ha fatto?
Hai difficoltà nell’esternare i tuoi sentimenti e spesso non fai altro che peggiorare la situazione arrivando a dire cose che non pensi?
È naturale pensare a queste situazioni e cercare di capire cosa sarebbe successo se le cose sarebbero andate diversamente.
In base a quanto riportato da studi recenti, questi fenomeni si manifestano quando si è troppo concentrati su se stessi e nascono dei meccanismi noti come ruminazione e preoccupazione.
Queste due forme di pensiero riescono ad influenzare la tua mente, andando ad agire anche sulla memoria, la concentrazione e tutti quegli atteggiamenti che non ti permettono di vivere la tua vita in totale libertà.
Le differenze fra la ruminazione e la preoccupazione
Secondo gli studiosi, la ruminazione è un meccanismo che ci porta a pensare al passato in maniera esclusivamente negativa, mentre la preoccupazione subentra quando la nostra mente elabora dei pensieri negativi improntati sulle aspettative future.
In ogni caso, si tratta di due comportamenti molto nocivi che possono degenerare in emozioni ancora più intense, come ad esempio la rabbia, l’ansia e lo stress, che non fanno altro che far aggravare la situazione e comportare ancor più difficoltà all’interno della mente umana.
Il modello a cascata emotiva
Alla base di questi fenomeni è presente un modello noto come il modello a cascata emotiva, dove l’individuo coinvolto percepisce un’emozione negativa in seguito ad un determinato evento e la riproduce cercando di capire i motivi per i quali questa si sia verificata.
Il problema subentra in seguito alla ruminazione, in quanto questa anziché delineare i motivi che hanno scatenato l’evento negativo andrà a causare angoscia nell’individuo, il quale non riuscirà a trovare un metodo valido per alleviare questa sensazione e quindi potrebbe mettere in atto comportamenti negativi e sregolati in grado di danneggiare se stesso e gli altri.
Per verificare se anche tu soffri di questi problemi, esiste una misura delineata e riconosciuta a livello psicologico, che ti permetterà di osservare la presenza di questi comportamenti.
Se sei soggetto alla preoccupazione per esempio, dovrai porti un quesito in merito alle più tue abitudini scoprendo se quando porti a termine un’azione, ti preoccupi già di fare altre cose.
Per quanto riguarda la ruminazione invece, puoi focalizzarti sulla tua sensazione di solitudine o sulla rabbia che provi verso te stesso.
Queste però non sono le uniche due variabili alle quali prestare attenzione, in quanto è necessario focalizzarsi anche su quella che viene definita metacognizione, ovvero concentrarsi su un procedimento che ti impedisce di ignorare le cose, a tuo dire preoccupanti, in quanto attraverso la preoccupazione riuscirai a evitare i problemi che potrebbero manifestarsi in futuro.
Gli studi del settore
Spesso ai sentimenti di ruminazione e preoccupazione sono associate alcune sintomatologie fisiche, come ad esempio le vertigini e lo stordimento, che vanno a procurare ansia e depressione.
Diversi esperimenti scientifici hanno dimostrato che i soggetti affetti da ansia e depressione avevano più probabilità di essere schiavi della ruminazione e della preoccupazione, in quanto andavano ad attivarsi delle strategie particolari che non facevano altro che peggiorare con il tempo, aumentando l’intensità delle emozioni negative percepite.
Come disattivare la cascata emotiva
Anche nel caso in cui tu non soffrissi di particolari problemi di personalità, potrai comunque intervenire per bloccare la ruminazione la e preoccupazione laddove la loro presenza cominci a farsi insostenibile.
Per fare questo dovrai prendere nota di tutti quegli episodi che scatenano in te delle reazioni immotivate ed esagerate e improntare la tua mente su quelli che, invece, ti permettono di sentirti meglio.
Per quanto riguarda lo svolgimento delle attività quotidiane, cerca di portare a termine un compito senza ritornarci su più volte, evitando così di ruminarci sopra e mettendo in dubbio il tuo operato.
Se invece conosci qualcuno che soffre di disturbi della personalità, potrai utilizzare questo metodo per alleviare questi effetti e imparare a gestire la situazione tramite quella che viene definita consapevolezza distaccata.