Nel corso della storia, la psicologia e la scienza hanno più volte collaborato per individuare delle teorie in comune, cercando di dare una spiegazione a tutti quegli eventi che possono avere un’incidenza più o meno forte nella vita di ognuno di noi.
In base a quanto emerso da studi recenti, le persone in sovrappeso tendono a perdere il controllo più frequentemente rispetto a chi, invece, rimane all’interno del proprio peso forma.
Approfondiamo meglio questo discorso.
La teoria e l’esperimento scientifico
Per rispondere a questa domanda, sono stati presi in esame tre gruppi di studio.
Il primo era composto da individui di sesso e corporatura diversi, il cui compito consisteva nel leggere uno scenario riguardante una persona.
Essi dovevano attribuire alla fisicità di questo individuo alcuno aggettivi indicati dai loro osservatori.
In base a quanto riportato da questo esperimento, tutte le persone in sovrappeso hanno ricevuto aggettivi dagli atteggiamenti molto caldi, anche se ritenuti meno attraenti.
Nel secondo caso invece, i membri sono stati sottoposti a delle manipolazioni psicologiche in quanto, a differenza del primo caso dove la situazione era stata presentata tramite degli schemi, sono state proiettate solamente delle immagini.
Queste dovevano essere giudicate con dei target dove ogni persona coinvolta doveva descrivere se, in base alle loro opinioni, il corpo mostrato era di un maschio ed una femmina e se la corporatura in questione fosse pesante o leggera.
Le immagini sono state manipolate da Photoshop, in modo da risultare più veritiere e in grado di coinvolgere maggiormente i soggetti presi in esame.
Questi, nella maggior parte dei casi, hanno dato delle risposte che rappresentavano la realtà dei fatti.
In un altro gruppo ancora ad essere manipolate sono state le percezioni relative all’autocontrollo e alla espressività emotiva di ogni individuo.
I risultati ottenuti sono stati molto diversi da quelli riscontrati negli altri due gruppi, in quanto nonostante il compito assegnato fosse lo stesso, le valutazioni sono cambiate in maniera esponenziale.
La psicologia ha quindi dimostrato che quando le persone si soffermavano a descrivere una corporatura media, essa veniva percepita come tale dalla maggior parte degli individui, facendo sì che il pensiero sull’autocontrollo avvenisse con più efficacia.
Conclusioni dell’esperimento
Dopo aver esaminato questi elementi, è stato molto facile raggiungere una valida conclusione.
Anche se quando si parla di corpo e bellezza è molto facile farsi suggestionare dai canoni promossi e accettati dalla società, i risultati ottenuti suggeriscono che anche le dimensioni del corpo possono influire sui giudizi relativi alla competenza verso lo stesso.
In base a quanto esaminato infatti, gli individui più magri vengono considerati più capaci e competenti nelle varie attività da loro intraprese.
Ma perché si giunge ad avere questa convinzione che non fa altro che sminuire le persone in sovrappeso?
Tutto questo sembrerebbe essere imputabile al fatto che le persone più magre riescono a mantenere più a autocontrollo sulla loro vita.
Questo risultato può essere riassunto attraverso una stretta correlazione con il cibo poiché, a detta di molti, le persone in sovrappeso non riescono a controllare il proprio istinto e finiscono con l’abbuffarsi non riuscendo a garantire il pieno controllo sulla relazione uomo-cibo, cosa che invece riescono a fare gli individui normopeso.
Nonostante questo, gli individui in sovrappeso sono invece percepiti come più caldi ed affettivi, soprattutto per quanto riguarda la percezione delle emozioni, cosa che invece non avviene negli individui magri che sono considerati freddi e molto più distaccati dagli altri.
Sembrerebbe quindi che le dimensioni del corpo riescono a suggerire l’espressività emotiva di una persona, anche se è davvero impossibile stabilire dei parametri che si rivelino essere accettati a livello universale, in quanto si parla di dati soggettivi che possono variare in base all’individuo che viene analizzato.