Il vittimismo è una condizione in cui si crede di essere impotenti e incapaci di controllare la propria vita. È uno stato in cui molti di noi si trovano, almeno per una parte della propria vita, sia che ne siano consapevoli o meno.
Ma come riconoscere quando siamo bloccati nel vittimismo e come superarlo?
In questo post esploreremo le diverse sfaccettature del vittimismo, i motivi per cui si verifica e come riprendere il controllo della nostra vita da questa mentalità distruttiva. Parleremo anche di meccanismi di coping sani che ci consentano di superare efficacemente la sensazione di impotenza e di raggiungere un luogo di empowerment.
Che cos’è il vittimismo?
Quando pensiamo alla parola vittima, di solito pensiamo a qualcuno che è stato aggredito o danneggiato in qualche modo. Tuttavia, il termine vittimismo può anche riferirsi a uno stato d’animo in cui un individuo si sente impotente e indifeso, con sentimenti di oppressione, incomprensione e maltrattamento.
Chi si identifica come vittima può avere la sensazione di essere costantemente messo in difficoltà dagli altri e che il mondo sia contro di lui. Può dunque percepirsi come impotenti a cambiare le loro circostanze e credere che saranno sempre – appunto – vittime. Una mentalità che può portare a una spirale negativa di autocommiserazione e risentimento.
Ora, è importante capire che il vittimismo non è una caratteristica intrinseca, ma uno stato mentale che può essere superato con impegno e determinazione. Se vi sentite vittime, è importante agire per cambiare il vostro modo di pensare e darvi forza.
Ecco alcuni consigli per superare il vittimismo:
- riconoscere i propri sentimenti: è importante riconoscere che ci si sente una vittima prima di iniziare a cambiare il proprio modo di pensare. Riconoscere i propri sentimenti aiuta a superare la negazione e a iniziare a lavorare per cambiare la propria mentalità
- sfidare i propri pensieri negativi: Una volta riconosciuti i vostri sentimenti, è il momento di iniziare a mettere in discussione i pensieri negativi che contribuiscono al vostro senso di vittimismo. Questi pensieri sono davvero veri? Sono utili? Quali prove avete per sostenerli? Porsi queste domande può aiutarvi a iniziare a vedere le cose da una prospettiva diversa
- agire: è importante agire per dimostrare il proprio potere e controllo sulla situazione. Fare piccoli passi nella giusta direzione può aiutarvi a ritrovare un senso di competenza e di controllo
- concentrarsi sul presente: può essere facile rimanere bloccati in un senso di impotenza quando ci si concentra troppo sul passato o sul futuro. Concentrarsi su ciò che si può fare ora può aiutare a uscire da questo circolo vizioso
- siate gentili con voi stessi: non dimenticate che meritate gentilezza, compassione e amore come chiunque altro. Imparare a prendersi cura di sé e a mostrarsi gentili è un passo importante per liberarsi dal vittimismo.
I diversi tipi di vittimismo
Esistono diversi tipi di vittimismo. Ecco alcuni dei più comuni:
- Vittima delle circostanze: questo tipo di vittimismo si verifica quando ci sentiamo impotenti a cambiare le circostanze che ci riguardano. Possiamo sentirci bloccati in un lavoro che odiamo, in una relazione che non va da nessuna parte o in un quartiere poco sicuro. Possiamo avere la sensazione che la nostra vita sia controllata da altre persone o da forze esterne che sfuggono al nostro controllo
- Vittima delle azioni altrui: avviene quando ci sentiamo vittime di azioni altrui. Possiamo pensare di aver subito un torto da qualcuno al lavoro, di essere stati traditi da un amico o aggrediti da un estraneo. Possiamo avere la sensazione che la nostra vita sia stata sconvolta dalle scelte di qualcun altro e che non possiamo farci nulla.
- Vittima delle nostre stesse azioni: si verifica quando ci sentiamo vittime delle nostre stesse azioni. Possiamo pensare di aver fatto una scelta sbagliata che ha portato a conseguenze negative, come perdere il lavoro o indebitarsi. Possiamo anche avere la sensazione di commettere sempre lo stesso errore e di non riuscire a uscire dal circolo vizioso.
- Vittima dei nostri pensieri: si concretizzando quando crediamo a pensieri negativi su noi stessi, come “non sono abbastanza bravo” o “non riesco a fare nulla di buono”. Questi pensieri possono portarci a sentirci vittime della nostra autostima e insicurezza.
- Vittima della società: si verifica quando ci sentiamo vittime di un sistema più ampio che è ingiusto e oppressivo. Possiamo pensare che alcuni gruppi della società, come le persone di colore, gli individui LGBTQ+ o le donne, siano trattati in modo ingiusto rispetto agli altri e che questa disuguaglianza sia fuori dal nostro controllo.
Le cause del vittimismo
A questo punto dovrebbe essere piuttosto chiaro come le cause del vittimismo siano molteplici. Alcune persone diventano vittime perché hanno una bassa autostima o hanno paura del cambiamento. Altri lo diventano perché sono cresciuti in una famiglia in cui c’erano violenze o abusi. Altri ancora lo diventano perché si trovano in una situazione in cui si sentono impotenti o inermi.
Ad ogni modo, il vittimismo non è certo inevitabile. È qualcosa che si può superare con impegno e determinazione. Tuttavia, non sarà facile, al netto del fatto che il primo passo da intraprendere è proprio quello di identificare le cause del vostro vittimismo.
Una volta capito cosa vi fa sentire una vittima, potete iniziare a lavorare per cambiare le cose. Se avete una bassa autostima, iniziate a lavorare per rafforzarvi. Se avete paura di cambiare, cominciate ad affrontare le vostre paure. Se provenite da un passato di violenza o abusi, cercate una consulenza o una terapia che vi aiuti ad affrontare questi problemi.
Qualunque sia la causa del vostro vittimismo, ricordate che avete il potere di cambiarlo. Non siete condannati a essere vittime per sempre. Con un po’ di impegno, potete superare il vittimismo e vivere una vita libera dalla sua morsa!
Come superare il vittimismo
Come abbiamo anticipato, fortunatamente esistono diversi modi per superare il vittimismo, anche se tutti cominciano con una base comune: riconoscere che non si è una vittima, che non si è impotenti o senza speranza e che, invece, si ha il potere di cambiare le circostanze e di prendere il controllo della propria vita.
Una volta capito che non si è vittima, si passa alla fase successiva: stabilire degli obiettivi e lavorare per raggiungerli. Fare piccoli passi ogni giorno per avvicinarsi ai propri obiettivi consentirà di allontanarsi gradualmente dal vittimismo. E non si abbia paura di chiedere aiuto quando se ne avverte il bisogno!
Infine, è bene ricordare che superare il vittimismo è un viaggio, non una meta. Come tale, ci saranno sicuramente delle battute d’arresto lungo il percorso. Ma ogni volta che ci si rialzerà e si andrà a vanti, si scoprirà di essere sicuramente più forti e più vicini a raggiungere i propri obiettivi.
In conclusione, non possiamo che rammentare come il vittimismo sia un approccio psicologico spesso molto difficile da spezzare, ma anche che con gli strumenti e la mentalità giusta è possibile riuscire a rompere questo circolo poco virtuoso.
Riconoscendo l’effetto del vittimismo, comprendendo perché ci si sente così e concentrandosi sull’adozione di misure proattive per superare i pensieri e i comportamenti negativi, si avranno maggiori possibilità di successo.
È peraltro importante, in questo ambito, ricordare che ognuno di noi ha le proprie esperienze uniche. Dunque, è opportuno non avere paura di domandare aiuto, quando necessario. Con il duro lavoro e la dedizione, la capacità di superare la sensazione di essere una vittima riuscirà a determinare cambiamenti significativamente positivi nella vita, a beneficio proprio e di coloro che ci circondano.